Sul caso Cucchi

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Una sentenza che farà discutere quella che chiude il primo grado di giudizio nel processo per la morte di Stefano Cucchi, il 31enne romano morto il 22 ottobre 2009 dopo essere stato arrestato per possesso di droga.

Sono stati condannati per omicidio colposo i sei medici che gli avrebbero negato le cure, mentre sono stati assolti gli infermieri e gli agenti penitenziari accusati di lesioni colpose e percosse.

Dovranno scontare due anni di reclusione il primario della struttura protetta del Sandro Pertini, Aldo Fierro, un anno e quattro mesi i medici Stefania Corbi, Silvia Di Carlo, Flaminia Bruno e Luigi Preite De Marchis, 8 mesi il medico Rosita Caponetti. Le pene sono state comunque sospese. Assolti con formula piena gli infermieri Giuseppe Flauto, Elvira Martelli, Domenico Pepe, mentre è stata constatata l’insufficienza di prove per gli agenti della polizia penitenziaria Nicola Menichini, Corrado Santantonio e Antonio Domenici. “È la fine di un incubo. La giustizia ha trionfato”, ha commentato Menichini.

“Dov’è la giustizia, mi fate schifo, assassini”, ha urlato il pubblico durante la lettura della sentenza nell’aula bunker del tribunale di Roma, mentre i familiari del ragazzo sono scoppiati in lacrime.

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Sentenza Cucchi: proteste in aula
“Io non mi arrendo. Giustizia ingiusta”, ha detto la sorella Ilaria Cucchi, mentre la madre ha aggiunto: “Me l’hanno ucciso un’altra volta. Andremo avanti”. “Sono stati tutti assolti, non esiste. Non hanno fatto indagini adeguate. È una sentenza inaccettabile. Proseguiremo”, tuona il padre.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/crolla-teorema-su-cucchi-assolti-tutti-i-poliziotti-924272.html

Difficile sapere come è andata, quindi inutile addentrarsi in una disfida su chi è colpevole di cosa. Si spera i giudici abbiano esaminato attentamente il caso. Del resto la criminalizzazione dei poliziotti a mezzo stampa è stata disgustosa. Loro, i giornalisti, la sentenza l’avevano già scritta. Ripeto: non ci sono poliziotti buoni o cattivi a prescindere, invece qui ci siamo trovati – come sempre – con  due “tifoserie” che si sono schierate nel campo dei colpevolisti o degli innocentisti, non in base a “prove”, ma perché pro o contro la Polizia per motivi ideologici. Non per quello che i singoli poliziotti avevano o non avevano fatto, ma per quello che rappresentano. Non vogliamo parlare di questo.

Vorremmo invece dire due parole sui genitori e sulla sorella del ragazzo. Signori: il primo colpevole è vostro figlio. Inutile girarci troppo intorno. Nessuno l’ha costretto a ridursi ad un vegetale per l’uso di droghe – che è poi il mondo a cui vogliono consegnarci le Bonino – è una vittima, si, ma prima di tutto di se stesso. Perché ci sono i diritti, ma ci sono prima di tutto i doveri. Se prima non accettate questa – lo comprendo – per voi atroce e durissima verità, tutto il resto è inutile. Poi ci sarà stata la negligenza dei medici – che è giusto che paghino se è vero – o la cattiveria dei poliziotti – che però il processo ha smentito. Ma prima di tutto, c’è la colpa di vostro figlio. La colpa di aver gettato via la propria vita dietro alla droga.

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Fonte: Identità.com