Terrorista islamico da 14 anni clandestino in Italia: spacciava per uccidere infedeli

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Si è tenuto ieri, alle 9.30, l’interrogatorio di convalida dell’arresto per detenzione di droga ai fini di spaccio di A.H., classe 1981, arrestato dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Sondrio un paio di giorni fa nell’appartamento di pregio che occupava in affitto nella centralissima via Piazzi. Nell’alloggio gli investigatori del tenente colonnello Roberto De Paoli, comandante il Nucleo, hanno sequestrato oltre 30 dosi di cocaina, alcuni grammi di altri stupefacenti e 1200 euro in contanti. L’interrogatorio non c’è stato perchè il fermato, davanti al gip Fabio Giorgi, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Una formalità durata neppure 5 minuti. E al termine l’avvocato di fiducia del tunisino, Giuseppe Romualdi di Sondrio, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione.

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Ma intanto, dallo stretto riserbo, sono trapelati i veri motivi che hanno portato i carabinieri nell’alloggio di A.H.. Sono arrivati in via Piazzi su richiesta del pool antiterrorismo di Milano, in quanto lo straniero è indagato e attenzionato dai magistrati milanesi dell’antiterrorismo che hanno scoperto le sue condotte di apologia alle attività criminose dello Stato islamico con inviti espliciti, attraverso piattaforme online e su Facebook, ad abbracciare la dottrina più violenta invocando “Gloria ad Allah e ai fratelli islamici combattenti“.

È risultato che è da 14 anni in Italia da clandestino e che nel 2020 aveva ricevuto un ordine di rimpatrio in Tunisia, firmato dal questore di Sondrio.