Ancora in coma operatore pestato da profugo che esigeva servizio in camera

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È ancora in coma l’operatore di 61 anni che domenica sera è stato aggredito da un profugo ospite dell’hotel Ambra, di San Zenone al Lambro. La vittima è ancora in prognosi riservata, verrà operato all’ospedale Policlinico di Milano nelle prossime ore per ridurre le fratture al volto.

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Intanto, il fancazzista 19enne, della Costa d’Avorio, è stato interrogato nel carcere della Cagnola di Lodi dal gip Isabella Ciriaco.

Il giovane richiedente asilo, in Italia da nove mesi, accusato di lesioni gravi, ha dichiarato la sua versione dei fatti. Assistito dall’avvocato Barbara Lozzi e da un interprete, entrambi a spese dei contribuenti, ha spiegato di essersi difeso dall’operatore aggressivo.

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Il giudice per le indagini preliminari ha deciso di confermare la misura cautelare del carcere nei suoi confronti.

A scatenare la violenza del migrante una risposta negativa al desiderio del 19enne ivoriano di avere il servizio in camera per la cena.

Il 61enne dipendente del centro, che lavora per la cooperativa “Insieme si può”, gli avrebbe ricordato che il regolamento lo vietava e a quel punto è scattata la furia del migrante.