A Roma lo scorso anno ogni giorno è stata stuprata, in media, più di una donna.
Nel 2022 sono state 465 le donne violentate. I migranti la fanno da padrone come nel resto d’Italia, con una propensione allo stupro 10 volte quella di un maschio italiano.
E sempre nella Capitale, negli ultimi cinque anni, dal 2019 al 2023, sono 50 le vittime di femminicidio. L’ultima è stata Rossella:
Rossella e le altre: i femminicidi dei migranti che i media vi nascondono
Nel Lazio in totale le denunce per stupro, nel 2022, sono state 566. Nell’ultimo quinquennio, in tutta la Regione, sono stati 59 gli omicidi nei confronti delle donne e 2.530 le violenze sessuali. Il 2022 resta l’anno più nero con 11 stupri ogni 100 mila abitanti. Un dato superiore alla media nazionale che è pari a 10,7. E anche più alto della media regionale, che è di 9,9.
Il motivo è noto: a Roma, in media, ci sono più immigrati che nel resto del Lazio e della media italiana.
L’ingresso massiccio (e voluto) di maschi allogeni soli e affamati di passera caucasoide ha come conseguenza l’aumento degli stupri. Ma la vera emergenza è rappresentata dalle donne nostrane consenzienti, contro cui bisogna puntare il dito. Temo infatti che quelle che la danno a ne(g)ri et similia siano molto più numerose di quelle violentate o molestate.
Ma in ambedue i casi, oltre alle istituzioni criminali che impongono questa invasione, la colpa è sempre e comunque del maschio autoctono, nella stragrande maggioranza dei casi un maschio beta privo di onore, di dignità, di carattere e di attributi (Turetta docet). Per via della sua indifferenza e tolleranza al problema, nonché manifesta incapacità di proteggere le proprie femmine. A quanto pare preferisce essere preso per CORNUTO da ne(g)ri et similia (che ci deridono facendosi le nostre femmine), piuttosto che per “razzista”.
Se ci fossero maschi con la M maiuscola tra di noi, nessun maschio allogeno oserebbe sfiorare le nostre femmine nemmeno col pensiero…