A Bologna, dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin, il nuovo questore, tal Antonio Sbordone, se ne è uscito con una bizzarra tesi degna di un sociologo parigino: “Dobbiamo spostare l’attenzione su chi maltratta, stupra, uccide. C’è oggi un gap tra l’emancipazione femminile, che per fortuna è maturata rapidamente in questi tempi, e l’arretratezza culturale degli uomini che fanno fatica a stare al passo. È da questo disequilibrio che nascono le tragedie e su cui bisogna lavorare. Per tutelare la vittima bisogna occuparsi del carnefice”.
A Bologna negli ultimi messi hanno stuprato esclusivamente gli immigrati:
Ma per questo genio la colpa è dei maschi italiani che non stanno al passo con la cosiddetta ‘emancipazione’.
Io ci vedo un altro aspetto, un questore, quindi lo stato dice che i negri sono esseri inferiori a livello di bestie, alla fine anche i ritardati difensori dello stato hanno preso atto che importano merda africana con cui ci obbligano a vivere
concordo. serve cambiare paradigma, imporre, con la forza se necessario, agli stati africani di prendersi gli africani, che abbiano ottenuto la cittadinanza in regalo, o meno, salvo pochi casi selezionati di persone veramente valide ed indispensabili, e l’Italia, così come ora è il ventre molle penetrato dall’immigrazione colorata, può, e deve, trasformarsi in un centro (hub) di smistamento verso l’Africa da tutta Europa.
Se vogliono i soldoni, c’è lavoro per decenni anche così per rimpatriarne almeno 30 milioni.