Il sangue italiano versato da clandestini Meloni. Famiglia vive nel terrore: «Abbiamo paura che torni»

Vox
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I nordafricani traghettati dalla Meloni sono già al nord. Li ha portati il suo governo con navi, bus e aerei. Tra loro dovrebbe esserci anche lui:

O comunque uno dei tanti che non vengono espulsi dal suo governo dopo un anno di parole.

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«Abbiamo paura che quell’uomo possa ritornare». Poche parole, con un filo di voce. Le ha dette giovedì 21 settembre la ventenne Maria Chiara Alberti, aggredita con un violento schiaffo dal ladro che la notte precedente alle 3 era entrato nell’abitazione di via Madonna della Salute a Mortise.

Suo padre, il commercialista 62enne Michele Alberti è stato operato giovedì mattina alle braccia per rimarginare le ferite che il malvivente gli ha provocato con un coltello, preso un istante prima da un cassetto della cucina.

Sull’episodio stanno indagando i carabinieri del Nucleo Investigativo che hanno sequestrato la maglietta che aveva usato per coprirsi il viso e lo stesso coltello insanguinato.

La sensazione è che si tratti di una rapina improvvisata, commessa non certo da un professionista. Pare che in zona non ci siano telecamere che possano aver ripreso il passaggio del’uomo, attivamente ricercato dai carabinieri.

Da quanto assicurato da Michele Alberti potrebbe trattarsi di un nordafricano. Quella notte il silenzio viene rotto dal rumore di una porta che forse viene sfondata, comunque non ci sono segni di effrazione visibili. La prima ad accorgersi che è entrato qualcuno è Maria Chiara che dopo una pizza con il papà si era fermata a dormire da lui.

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La ragazza urla tutta la sua paura vedendo quell’uomo con il volto travisato. impugna già un coltello che ha preso in cucina. Le grida attirano il padre che si trova ad affrontare il malvivente. L’uomo capisce che il furto è andato a monte, ma nonostante questo, colpisce la ragazza al volto violentemente, causandole la rottura del labbro e il padre in modo abbastanza serio. Tanto da convincere i sanitari a tenerlo ricoverato in ospedale.

Per terra di fronte all’ingresso dell’abitazione restano le macchie di sangue che zampillava dal braccio. Il malvivente fugge da dov’era arrivato, ossia da un cancello che si affaccia su via Madonna della Salute che resta sempre aperto, anche durante la notte. In soccorso dei due feriti scende dal primo piano il fratello di Michele, Roberto. «Quando sono sceso l’uomo se n’era già andato» racconta «Forse voleva rubare, non ne ho idea» racconta «Qui è sempre stata una zona tranquilla e furti non ne abbiamo mai subiti. Il cancello lo lasciamo aperto, i nostri figli ordinano spesso dei pacchi ed è tutto più comodo. Ripeto, non era mai successo nulla».




2 pensieri su “Il sangue italiano versato da clandestini Meloni. Famiglia vive nel terrore: «Abbiamo paura che torni»”

  1. Al momento possiamo solo piangerci addosso.
    Fino ad allora le elite al potere magneranno, scoperanno,si godranno la vita e si faranno grasse risate alla faccia della maggioranza di sfigati.

I commenti sono chiusi.