Migranti, c’è l’accordo Ue: i clandestini rimarranno in Italia in cambio di soldi

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I giornali governativi millantano una ‘svolta’. In realtà il governo ha firmato per la trasformazione dell’Italia nel campo profughi Ue. Se lo avesse fatto un governo Pd, gli stessi giornali scriverebbero il contrario. La differenza tra noi e loro è che noi siamo schiavi delle nostre idee, loro sono schiavi dei partiti.

Piantedosi dice di avere scongiurato che l’Italia sia il campo profughi d’Europa in cambio di 20mila euro a clandestino. In realtà è proprio quello che si legge nell’accordo Ue. Solo che i soldi non andranno all’Italia, andranno ad un fondo comune. Questo governo ci prostituisce a gratis.

Il Consiglio Ue ha trovato un bizzarro e inutile accordo sulla posizione negoziale su due regolamenti del patto Ue sull’asilo e le migrazioni, che andranno ora negoziati con il Parlamento Ue.

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Il voto sulla posizione negoziale del Consiglio ha visto l’astensione di sei Paesi membri: Polonia, Ungheria, Slovacchia, Lituania, Malta e Bulgaria. L’Italia ha votato a favore.

L’Italia “non sarà il centro di raccolta degli immigrati per conto dell’Europa”, dice il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, al termine del Consiglio Affari Interni a Lussemburgo. Il nostro Paese, continua il ministro in una dichiarazione scritta, “ha ottenuto il consenso su tutte le proposte avanzate nel corso del Consiglio odierno. In primis, abbiamo scongiurato l’ipotesi che l’Italia e tutti gli Stati membri di primo ingresso venissero pagati per mantenere i migranti irregolari nei propri territori”.

“Abbiamo ottenuto – dice ancora lui – la creazione di un nuovo fondo europeo per i Paesi terzi di origine e transito dei flussi (dimensione esterna). Nel sistema, come misura di solidarietà obbligatoria complementare alla relocation, è prevista anche la compensazione dei ‘dublinanti’. Siamo riusciti ad ottenere un quadro giuridico di riferimento per possibili intese con Paesi terzi sicuri. Abbiamo, altresì, evitato che venissero poste delle limitazioni che avrebbero escluso alcuni Paesi”.

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“Anche i termini di responsabilità del Paese di primo ingresso per i casi Sar (ricerca e soccorso, ndr) – aggiunge – sono stati ridotti grazie al nostro intervento. Per la prima volta i casi Sar sono considerati sotto la responsabilità dell’Unione Europea. Per quanto riguarda le procedure di frontiere, su cui l’Italia, a livello nazionale, ha precorso i tempi europei, con le misure introdotte dal decreto Cutro, siamo riusciti ad ottenere la creazione di un sistema efficace di controllo europeo delle frontiere esterne. Abbiamo anche ottenuto una clausola di revisione del sistema dopo un primo test di sostenibilità. È stata poi raggiunta anche l’intesa su misure di sostegno finanziario per la realizzazione operativa (anche mediante infrastrutture) delle procedure di frontiera”.

L’Italia ha ottenuto che i fondi che i Paesi membri verseranno per ogni clandestino non ricollocato, in ragione di 20mila euro a clandestino, confluiscano in un “fondo”, affidato alla Commissione UE, “per realizzare quello che l’Italia ha voluto, e che finalmente si realizza: progetti concreti sulla dimensione esterna”, spiega il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. E’ anche, continua, una “questione di dignità, della nostra storia e della nostra posizione”. Perché l’Italia, sottolinea, “non accetta compensi a se stessa per diventare il luogo di trattenimento degli immigrati. Non volevamo che si facesse della nostra posizione geografica un destino naturale”. Quei soldi serviranno dunque a finanziare “progetti sulla dimensione esterna” delle migrazioni, quindi “accordi con Paesi terzi, infrastrutture”, un tasto sul quale il nostro Paese batte da anni.

Insomma: invece di pagare noi perché ci teniamo i clandestini, pagheranno la Ue. I clandestini rimarranno qui. Un successone.

La questione del collegamento di un richiedente asilo con il Paese di transito nel quale si intende rimandarlo in caso di rigetto della domanda di asilo, chiarisce la ministra per le Migrazioni svedese Maria Malmer Stenergard, in conferenza stampa, “è uno dei punti che è stato leggermente rivisto oggi. Sta agli Stati membri determinare se c’è una connessione tra il richiedente asilo e il Paese terzo” nel quale lo si intende rimandare. Nella posizione negoziale sui regolamenti votata oggi “c’è ancora un collegamento, ma spetta agli Stati membri valutarlo”. La questione della ‘connessione’ del migrante con il Paese di transito era uno degli ultimi punti di frizione: alcuni Paesi insistevano affinché il rinvio nel Paese di transito di un migrante fosse possibile solo nel caso in cui ci fosse un collegamento tra la persona e quel Paese, mentre altri Paesi, come l’Italia, non volevano che sussistesse questa connessione. Il Paese di transito deve essere comunque un “Paese terzo sicuro”, in linea con il diritto internazionale.

Anche qui, non sarà possibile respingere i clandestini in Libia. Sarà possibile in Tunisia.

Ma il punto centrale è questo: stiamo chiedendo il permesso alla Ue per gestire i cazzi nostri. La patriota bionda è una patriota di plastica. Un vero patriota respinge l’invasione e non chiede il permesso di farlo alla von der pippen.




5 pensieri su “Migranti, c’è l’accordo Ue: i clandestini rimarranno in Italia in cambio di soldi”

  1. Sarebbero stati più convincenti se avessero dato un aut aut del tipo ora l’europa chiuda i confini o facciamo da noi in barba a qualunque trattato.

I commenti sono chiusi.