Peschiera, italiani ostaggio delle baby gang di immigrati – VIDEO

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A proposito delle minacce delle milizie afroislamiche su Peschiera e dintorni.

Per anni alle famiglie di immigrati sono state assegnate case popolari grazie al Pd e alla complicità di una magistratura corrotta ideologicamente. Per anni i ricongiungimenti familiari hanno vomitato in Italia centomila figli di immigrati l’anno. I risultati sono questi:

In Italia non esiste alcuna emergenza baby gang: esiste una emergenza baby gang di immigrati. Di facile soluzione: espulsioni di massa. Aerei carichi di piccoli Mohammed verso negrolandia. Stop ricongiungimenti familiari e ritorno allo ius sanguinis integrale.

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E la magistratura è l’anello principale di una rete informale che permette quello che sta accadendo: se ragazzi italiani formano gruppi di autodifesa, propri per difendersi dall’invasione, li arrestano e condannano per ‘odio razziale’ attingendo alla famigerata Legge Mancino. Questi invasori che bruciano locali li coccolano.

Leggete un vecchio articolo della giornalista marocchina di Elkann. In cui si lamentava degli italiani che non integrano i suoi correligionari. Quelli che per questo poi stuprano a piazza Duomo.

Anziani che non si possono trasferire e diventano ostaggio degli immigrati nelle case popolari, che Sala dà solo agli immigrati. Che fanno figli ‘grazie’ al bonus bebè.




2 pensieri su “Peschiera, italiani ostaggio delle baby gang di immigrati – VIDEO”

  1. “Anziani che non si possono trasferire e diventano ostaggio degli immigrati nelle case popolari”

    Anziani e non solo, in genere tutti quegli italiani poveri che non possono acquistare una casa, a parte che, se anche riesci ad acquistare un appartamento di scarso valore, ormai te li ritrovi comunque, a vario titolo. O come affittuari di criminali che hanno ereditato l’appartamento della nonnina, e vogliono camparci di rendita, oppure affittano alle varie ong dell’accoglienza allo stesso scopo.
    La questione dell’edilizia popolare ormai è talmente degradata che, un po’ come la sanità, sarebbe il caso di fare programmi, in assenza di un’inversione di tendenza, che non vedo, e non credo avverrà, per risolvere una volta per tutte la questione.

    Nel primo caso, a chi ha l’alloggio popolare, ormai, lo regalerei, essendo più un peso per i vari enti pubblico e chi s’è visto s’è visto. Questo comporterebbe il lasciare allo sbaraglio tanti italiani che, per educazione o ignavia, o incapacità, perdono tutto, come capitò nella famigerata riforma agraria degli anni ’50, quando i latifondi finalmente spezzati e regalati ai contadini, finirono, nella maggior parte dei casi, di nuovo sul mercato e i braccianti tornarono ad essere poveri braccianti dopo essersi ‘pippati’ i proventi di quella regalia di stato.

    Purtroppo, però, ritengo sia una necessità stabilire questo criterio per fare in modo che almeno i più svegli possano emergere, e che lo stato possa quindi contare sui migliori, senza lasciarli marcire tra i peggiori (che sono anche tra italiani, non dimentichiamo certe fogne suburbane nelle grandi città, ancora negli anno 90, e oggi pure, popolate da italiani di taglio delinquenziale).

    Idem per la sanità, se il futuro è avere medici cubani e africani e infermieri indiani, col rischio concreto di maltrattamenti verso chi non può difendersi, o addirittura di morti ‘bianche’, come sono capitate da parte di medici o infermieri italiani, in qualche caso, che non avendo nessun sentimento di empatia, hanno ucciso i pazienti (e chissà quanti negli anni non sono stati beccati), figuriamoci costoro di fuori. Non dico che tutti saranno così, ma certamente la percentuale, se c’è un infermiere su centomila che uccide i propri pazienti perché nevrotico, aumenterà, e vi auguro di non essere mai, voi o i vostri cari, tra quei pazienti.
    E allora tanto vale avviare una sanità parallela, sebbene mi ripugni, privata, del resto penso il programma a lungo termine sia questo.
    L’unico modo per tenere in piedi le due cose, secondo me, è una sanità privata per diagnostica e interventi di poco conto, e tenere le eccellenze pubbliche, ma il problema è che sono le eccellenze a costare, quindi siamo punto e a capo.

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