Non sappiamo come abbia risposto Meloni, purtroppo non riponiamo molta fiducia, noi ci saremmo alzati e lo avremmo mandato dove a lui piace tanto.
Il primo ministro canadese, la signora Justin Trudeau, ha parlato della posizione del governo italiano sui cosiddetti “diritti Lgbtq” durante un incontro bilaterale con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni al vertice dei leader del G7 a Hiroshima, in Giappone. Trudeau – riportano i media canadesi – ha detto alla Meloni che “il Canada è preoccupato per alcune delle posizioni che l’Italia sta assumendo in termini di diritti Lgbt”.
“Da italiano e da europeo sono sinceramente imbarazzato. Siamo nel 2023, al G7, tra i grandi del mondo, e ancora dobbiamo essere richiamati per i diritti negati alla comunità Lgbti+”, ha scritto su Twitter il segretario di Soros-Più Europa Riccardo Magi. “Imbarazzato perché rispetto al Canada e a un premier liberale, quale è Justin Trudeau, che nel corso della sua amministrazione ha legalizzato la cannabis, l’Italia è il buco nero d’Europa sui diritti. Imbarazzato per le persone Lgbti+ che vivono in Italia e per l’isolamento internazionale a cui il governo Meloni sta relegando il nostro Paese”, ha aggiunto.
“Perché stupirsi se Trudeau nell’incontro con Meloni si dice preoccupato per le posizioni sui diritti Lgbt, quando la destra ha affossato il ddl Zan? Questo governo oscurantista, che non riconosce i diritti, danneggia l’immagine dell’Italia ‘in tutto il globo terracqueo”. Così Laura Boldrini su Twitter.
Trudeau è un mentecatto che deve farsi i cazzi propri, che gestisce un Paese noto per la pratica oscena dell’utero in affitto, dove anche molti nostri politici col culo chiacchierato vanno a comprarsi bambini, ma molto peggio di lui sono quei politici italiani, provincialotti come la Boldrini, che pensano agli italiani interessino le ‘preoccupazioni’ della signora Trudeau e di qualsiasi altra marionetta straniera.
Niki Vendola e il compagno (pure lui canadese…) hanno comprato il figlio in Canada per $60.000 tutto incluso, dopodiché lo hanno importato in Italia registrandolo come figlio del solo Vendola.
Considerando che questa pratica pare essere molto diffusa, è facile intuire che gli interessi commerciali sono forti e da qui nasce la preoccupazione del Canada: se l’importazione di bambini comprati in Canada dovesse essere bloccata da una nuova legge, la pacchia finirebbe.