Pavia, la vittima dell’immigrato: «Non avevo scampo ho temuto di morire»

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Violenza sessuale in centro a Pavia, parla la vittima: «Non avevo scampo, salva per miracolo: in via Porta Marica ho temuto di morire».

«Pavia meno sicura di un tempo, l’altra sera le strade erano vuote».

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Prima le baby gang che hanno preso di mira ragazzini per rapinarli del cellulare e della paghetta, quando si credeva d’aver debellato il fenomeno con l’arresto di sei minorenni, un altro colpo è stato messo a segno nella zona di piazza Castello ai danni di un ventenne. Infine, nella notte tra martedì e mercoledì, a due passi da corso Cavour una studentessa di 23 anni è stata vittima di una tentata violenza sessuale. Un’escalation che sta allarmando soprattutto i più giovani. “Negli ultimi due mesi tutti i giornali stanno lanciando notizie preoccupanti – ha detto lo studente Tommaso Bernini -. Parlo con i miei coetanei e il problema sicurezza è fondamentale. Senza sicurezza non c’è la serenità di muoversi e di comportarsi come uno vorrebbe. Le ragazze vengono molestate e infastidite anche in centro, in piazza del Lino o in Strada Nuova, luoghi che un tempo non erano soggetti a questi problemi. E’ ora che le istituzioni intervengano”. L’assessore alla sicurezza Pietro Trivi dopo il tentativo di violenza si è complimentato con le forze dell’ordine. “Un più intenso e costante presidio del territorio, chiesto dal prefetto di Pavia alle forze dell’ordine e alla polizia locale, sta dando i primi sperati risultati – ha commentato l’assessore -. Dopo gli arresti dei giorni scorsi di alcuni componenti delle baby gang che agivano in piazza del Lino, polizia e carabinieri sono prontamente intervenuti assicurando alla giustizia l’autore di un tentativo di stupro non andato a buon fine grazie alla reazione della vittima, alla quale esprimo vicinanza, e al coraggio dei passanti presenti”. Eppure si percepisce insicurezza. “Mi sono sentita insicura soprattutto in stazione – ha aggiunto Margherita Fronzuti che vive a Casteggio -. Nella tratta ferroviaria Pavia-Bressana Argine ci sono solo due carrozze e nessun controllore. Sei da solo e hai paura. Quando io torno a casa tardi, mi faccio accompagnare da almeno due amiche, altrimenti non prendo i mezzi, sono troppo spaventata”. Più sicura è invece Noemi Cattoni che in passato frequentava Milano: “Se mi devo spostare in centro non ho timori – ha ammesso -, andare verso viale Indipendenza di sera, però, mi incute un po’ di paura. Di giorno, invece, mi sposto ovunque in tranquillità. Ho sempre visto in giro le forze dell’ordine”. Per chiedere più sicurezza lunedì sera Fratelli d’Italia ha dato vita a un presidio in piazza del Lino e domani mattina manifesterà ancora con uno striscione “La nostra priorità: sicurezza”. Domenica poi il presidio dalle 20,30 alle 23,45 sarà sull’Allea con un gazebo.

Siete al governo, meno gazebo e più fatti.




7 pensieri su “Pavia, la vittima dell’immigrato: «Non avevo scampo ho temuto di morire»”

  1. Quintus, se combatti bene la meta’ di quanto scrivi, l’esercito delle 12 fottute scimmie lo annienti da solo.

    1. Noi patrioti dobbiamo e dovremo lottare, ferocissimamente, contro orchi molto più mostruosi, molto più crudeli e cruenti, molto più beluini degli uruk-hai!! e di Balrog!!

  2. Siamo un paese barzelletta, prima lasciano entrare tutta la merda del mondo, poi impediscono alla gente onesta di lavorare, gli chiudono i locali perchè ritrovo di spacciatori e pregiudicati.
    Ma cosa cazzo paghiamo a fare il ministro dell’interno, i prefetti e i questori, giudici e magistrati, se sono gli artefici del far west?

I commenti sono chiusi.