STUPRO PIACENZA, PD AIUTA STUPRATORE: COMUNE NON SI COSTITUISCE PARTE CIVILE

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Fin dall’inizio si sono schierati per difendere la privacy dello stupratore africano. Ora di apprende che il Comune, guidato dal sindaco Pd Katia Tarasconi, si è rifiutato di costituirsi come parte civile.

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Si è tenuta giovedì 23 marzo la prima udienza per la violenza sessuale contro una donna che si è consumata in via Scalabrini il 21 agosto. L’imputato accusato dello stupro, un 27enne originario della Guinea, è stato accompagnato in Tribunale dal carcere per assistere all’inizio del processo. Il giudice Stefano Brusati ha accolto la costituzione di parte civile della vittima e fissato al 29 giugno la prossima udienza.

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In occasione dell’avvio del processo, la Procura della Repubblica di Piacenza ha diffuso una nota: “Con riferimento al procedimento relativo ai gravi fatti occorsi in Piacenza, si precisa che nessuna comunicazione da parte della Procura della Repubblica è stata omessa. Il Comune di Piacenza non è infatti da considerarsi parte offesa del reato di violenza sessuale, né alcun atto è stato allegato dall’Ente al fine di provare la sua legittimazione a costituirsi parte civile (ad esempio, statuto contenente la tutela del bene giuridico leso, consenso della parte offesa). Infine non risulta a questo Procuratore della Repubblica che il Comune di Piacenza si sia mai costituito parte civile in un procedimento di violenza sessuale”.