“Dobbiamo mantenere i migranti altrimenti spacciano e stuprano”

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Un giornale locale veneto ci racconta che dobbiamo mantenere a vita i clandestini che chiedono asilo altrimenti spacciano e stuprano.

Una situazione che sta destando allarme, nel Padovano, così come in altri capoluoghi. Una vicenda della quale si è occupato in maniera dettagliata il quotidiano Il Mattino di Padova.

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Sono loro gli “sbandati” che da qualche settimana alimentano la percezione di degrado segnalata da più parti. Quelli che si radunano nelle piazze – Gasparotto su tutte – mescolandosi con senzatetto cronici e tossicodipendenti. Sono migranti di lungo corso: passati per le torture in Libia, delle quali esibiscono i segni, e poi per gli hub disumani di Cona e Bagnoli, sono approdati ai Cas e, a fine corsa, sono stati rimessi in strada perché non avevano più diritto all’accoglienza straordinaria gestita dalla Prefettura e perché quella secondaria (Sai) che i Comuni dovrebbero attivare con progetti di integrazione, non ha abbastanza posti, appena 70 in città, meno di 900 in tutto il Veneto, la Regione che in Italia accoglie di meno.

L’aumento di presenze in strada è il prodotto di una serie di fatti avvenuti soprattutto negli ultimi due-tre mesi. Ad agosto, a fronte di un sensibile aumento di sbarchi al sud, la Prefettura riceve dal ministero dell’Interno l’indicazione di trovare posto nei Cas, i centri di accoglienza straordinaria – che ormai sono soprattutto microaccoglienza diffusa – per i nuovi arrivati. I posti normalmente ci sarebbero, ma l’arrivo di profughi afgani nel 2021 e poi quello massiccio di ucraini da febbraio 2022, ha saturato le strutture e le coop sono in riserva.

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Tra gli “espulsi”, c’è una quota consistente di migranti che hanno ottenuto il permesso di soggiorno. E tra loro c’è anche chi ha un lavoro, benché sottopagato. Dovrebbero finire nel Sai, il sistema di accoglienza secondaria, che però non ha posto. Oppure trovare casa autonomamente, ma a Padova, con la concorrenza di migliaia di studenti, è un’impresa impossibile.

E poi ci sono quelli in attesa di risposta alla richiesta di protezione e quelli a cui la stessa richiesta è stata respinta anche in Cassazione, e che restavano nei Cas per comodità di tutti – delle coop che prendevano le rette per loro e della Prefettura che aveva un problema di ordine pubblico in meno – ma che a questo punto non possono più stare nel sistema.

‘Migranti di lungo corso’. ‘Torture’. ‘Hub disumani’.

Capito? Secondo loro centomila scrocconi che sono nel sistema accoglienza sono pochi. Il nuovo governo deve ricominciare da dove aveva lasciato Salvini. E fare molto di più: è indecente che ci siano nigeriani, pakistani e bengalesi nei centri di accoglienza. E che gli si paghino anche le bollette.




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