Solo una guerra razziale potrà salvare la Francia dall’essere il primo Paese afroislamico d’Europa.

IL dramma dei popoli europei è l’avere abdicato alle proprie responsabilità. E permesso agli Stati, sequestrati e occupati da minoranze criminali e iperattive, di importare masse sterminate di immigrati. Che hanno cambiato, per sempre, il volto etnico e razziale del continente. Per sempre, ovviamente, se non prendiamo provvedimenti radicali: sempre più radicali più tempo passa.

Aveva solo 12 anni, Lola, la piccola francese stuprata e uccisa da una 24enne algerina, senzatetto e con precedenti psichiatrici, di nome Dahbhia. Poi, non contenta, ha lasciato il corpo, in un contenitore trasparente coperto da stracci e stoffe, di fronte alla casa dei genitori:

Lola, africana confessa: “L’ho stuprata, decapitata e ho bevuto il suo sangue”

Sui social francesi dominano indignazione e rabbia. Il governo nicchia. Solo Brigitte Macron ha parlato di “delitto abominevole e intollerabile”. Poi il silenzio. Laurent Obertone, autore di Guerriglia. Il giorno in cui tutto si incendiò (Signs Publishing), definito da Michel Houellebecq “il polemista di domani”, non usa mezzi termini per commentare questa vicenda.

Come ha reagito la Francia di fronte al barbaro omicidio di Lola?

La mancanza di reazione da parte delle autorità contrasta con il sentimento di orrore che ha colpito il Paese. Raramente ho visto un sentimento di rabbia così generale e potente. Come se Lola fosse la vittima di troppo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Il governo francese ha davvero cercato di minimizzare questo omicidio?

Vox

Si è comportato come al solito e non ha fatto niente. Non ha nemmeno “condannato” l’accaduto. Non c’è stata la minima reazione. Senza una forte mobilitazione sui social – che i soliti censori hanno cercato di sminuire – Lola sarebbe già stata dimenticata. Non possiamo più tollerarlo.

Macron si scusa con gli algerini dopo che algerini hanno stuprato e sgozzato Lola

Come hanno trattato questa notizia i giornali francesi?

Servizi ridotti al minimo, come sempre. Ancora una volta, sono stati costretti a parlare a causa della pressione dell’opinione pubblica. E questo fa sì che lo Stato sia costretto ad assumersi le proprie responsabilità. Perché un irregolare obbligato a lasciare il territorio era ancora in Francia? Perché solo il 10% di chi dovrebbe lasciare il nostro Paese viene allontanato?

Questa immigrazione di massa avviene da decenni contro la volontà del popolo francese. Centinaia di migliaia di immigrati clandestini vivono in questo Paese nella più totale impunità. Migliaia di stranieri sovraffollano le nostre carceri. La legge non viene più applicata e le sanzioni vengono sistematicamente ridotte. La sicurezza e l’immigrazione sono i maggiori fallimenti dello Stato. E il popolo francese è collettivamente responsabile per aver lasciato che lo Stato facesse o non facesse ciò che voleva su questi temi.

Pensare che il problema francese sia l’immigrazione irregolare è riduttivo. E sciocco. Un terzo dei ‘francesi’ è già oggi non francese. La metà dei nuovi nati è non francese. E sono tutti regolari, ‘cittadini’.

Il problema, anzi il crimine contro il popolo francese, è proprio questo: il genocidio attraverso l’immigrazione regolare.

Lo stesso genocidio che la stessa cabala vuole fare al popolo italiano. E il mezzo non sono i barconi: sono i ricongiungimenti familiari, la vera grande emergenza che porta in Italia 200mila nemici l’anno. Che poi diventano ‘italiani’. E poi, se non li fermiamo, ci fanno fare la fine della Francia.