Il fatto risale alla prima serata dello scorso 18 giugno e il riserbo degli inquirenti è stato finora massimo, in ragione della delicatezza del caso – sul piano personale ma anche sociale, nel senso che vogliono nascondere i crimini degli immigrati – e dell’età dei soggetti coinvolti, tutti minorenni al momento dell’accaduto. I famigerati: minorenni che non si possono espellere per la Legge Zampa. Uno dei banchi di prova del nuovo governo.
Le certezze sono che, ad inizio luglio, due 17enni di nazionalità egiziana sono stati arrestati a seguito di un’indagine condotta dalla procura della Repubblica dei minorenni di Perugia e dai carabinieri del comando Compagnia di Terni, con la pesante accusa di aver violentato sessualmente una 15enne di Terni. Teatro dei fatti, un’area che si trova a pochi passi dall’abitato di Ferentillo, lungo il corso del fiume Nera. Secondo quanto denunciato dalla ragazza il giorno successivo la presunta violenza, i due – che conosceva già di vista – l’avrebbero avvicinata dopo che la stessa era scesa dall’autobus con cui aveva raggiunto il paese della Valnerina ternana. Da lì, l’avrebbero convinta a seguirli fino ad arrivare lungo il fiume, dove si sarebbero consumati i turpi abusi. Immediate le indagini dell’Arma a seguito degli accertamenti medici e della denuncia sporta. Indagini che hanno portato all’arresto dei due giovani, eseguito qualche giorno dopo il fatto, nel centro di accoglienza ferentillese presso cui erano entrambi domiciliati. Ora si trovano nell’istituto penale per i minorenni di Firenze e l’indagine è tutt’ora aperta. Tanto che martedì, a Perugia, si è tenuto l’incidente probatorio nel quale il tribunale per i minorenni ha incaricato un perito – uno psicologo – di accertare l’attendibilità clinica della persona offesa. Si tornerà in aula a novembre per ascoltare le conclusioni elaborate dal consulente, dopodiché gli atti torneranno alla procura diretta da Flaminio Monteleone per le determinazioni del caso e la prosecuzione delle attività di indagine sul conto dei due giovani egiziani, difesi dagli avvocati Lorenzo ed Enrico De Luca del foro di Terni.
la troia italiana la seguiti
segno che ci stava
segno che si fidava come tutte le troie italiche
fate schifo troie ACCOGLIONE buoniste di sta minchia
ve lo meritate
vaffanculo
Saranno i genitori degli accoglioni.
Noi non dobbiamo lasciare i nostri bambini ed adolescenti in balia dell’invasore.
Se lo facciamo,siamo complici anche noi di questa invasione.
Anche se qualcuno di loro e chi li rappresenta frigneranno che non li abbiamo integrati,bisognerebbe rispondere che è normale che vi sua diffidenza specialmente nei confronti di chi nel nostro paese entra clandestinamente,privandoci del diritto di sapere chi sta entrando nel nostro Paese,già quella è una prima mancanza di rispetto.