Nel giorno in cui un ‘nuovo italiano’, nato in Italia e frequentatore di scuole italiane, viene arrestato perché si preparare a fare saltare in aria italiani insieme ad un altro immigrato, Pd e M5s si apprestano a votare lo ius soli alla Camera.
La riforma dello ius schoalae arriva alla Camera la prossima settimana. E si prevede un percorso in salita che infiammerà il dibattito. Sulla carta il via liberà è scontato, ma tutto può ancora succedere. Gli schieramenti sono fatti: favorevoli alla legge scritta dal grillino Giuseppe Brescia c’è tutta la maggioranza tranne la Lega. Pronta a dare battaglia insieme a Fratelli d’Italia.
Il disegno di legge in due articoli prevede la cittadinanza italiana per chi frequenta le scuole del nostro Paese. Si tratta di circa un milione di ragazzi. In commissione Istruzione la discussione si è trasformata in un ring. Bocciati gli emendamenti dei leghisti. Che restringevano la cittadinanza a quei ragazzi, figli di immigrati, nati o cresciuti in Italia, avessero sostenuto un esame sulle tradizioni e i costumi locale. E se avessero ottenuto il massimo dei voti a scuola. L’approdo in aula a Montecitorio è previsto per mercoledì con la discussione generale, la votazione sarà a luglio.
Anche sullo ius scholae pesano i contraccolpi dovuti alla scissione grillina capitanata da Di Maio. Ieri è saltato la riunione della commissione Affari costituzionali della Camera. Proprio a causa degli equilibri da ridefinire per l’ingresso del nuovo gruppo parlamentare ex grillino. Lo scorso mercoledì in commissione Istruzione il dibattito si è inasprito. Con lo scontro tra la presidente grillina Casa e il capogruppo di FdI, Federico Mollicone. Che ha contestato duramente la votazione imposta a parere favorevole. Senza consentire le dichiarazioni di voto. “Senza accertare le osservazioni proposte dal centrodestra. E senza terminare la votazione con i contrari e gli astenuti”. Un’imposizione dello ius scholae. Non certo una priorità per l’Italia. Schiacciata dall’emergenza energetica dopo le sanzioni europee alla Russia.
Lunedì e martedì è previsto un tour de force. Il grillino, padre della legge, punta a non perdere tempo: ha fissato in due minuti gli interventi. E taglia corto: “È molto difficile dire che chi studia con i nostri figli non è italiano. Con questa legge il Parlamento fa una cosa che spesso non fa. Prendere atto della realtà”. Grazie anche alla posizione favorevole di Forza Italia, ‘sensibile’ al pressing di Renata Polverini. l’approvazione dovrebbe filare quasi liscia. Ma poi deve affrontare lo scoglio maggiore: il via libera del Senato. Nella scorsa legislatura a Palazzo Madama la legge venne affossata.
Se non rimanderanno le elezioni, non ci sono i tempi tecnici per una eventuale approvazione al Senato. Con il voto previsto a marzo o al massimo a maggio, le Camere devono essere sciolte tra dicembre e febbraio. E, in genere, anche per leggi normali, passano mesi prima che vengano incardinate nell’altra aula, dove devono ripercorrere tutto il tragitto di commissioni.
Il famigerato Zan impiegò un anno prima di passare dall’approvazione alla Camera al voto in aula del Senato che lo bocciò.
Ma, come detto: sempre che non rimandino le elezioni. Visto che abbiamo a che fare con criminali, tutto è possibile.
Questo detto: chi presenta leggi del genere dovrebbe essere perseguito per sovversione dell’ordine etnico. Nonché per complicità in immigrazione clandestina e terrorismo.
Dobbiamo rovesciare completamente la narrativa: non è positivo che diventino ‘italiani’. Già l’attuale legge lo permette al 18esimo anno di età, e questa è una invasione di milioni di futuri ‘cittadini’ afroislamici che imporranno i propri usi e costumi.
Dire no alle proposte della sinistra non è abbastanza ed è sudditanza culturale: dobbiamo essere noi ad imporre il ritorno allo ius sanguinis.
Quando hanno approvato la Costituzione nel 1948 su cui ancora oggi ci basiamo, non è stato scritto un articolo che sancisse che l’Italia è un paese di etnia italica solo perché a quel tempo era un’ovvietà, altrimenti lo avrebbero scritto e lo avremmo rispettato
Con tutti i problemi che ci sono, aziende che hanno chiuso e purtroppo chiuderanno. Gente che ha perso il lavoro perché ha scelto di suo libero arbitrio di non vaccinarsi.
Italiani alla fame o che non hanno un tetto sulla testa e questi pensano ai vari Ius del cazzo.
Possa il cielo incenerirli e poi pisciare sulle loro ceneri!!!
Scusami. Non era una risposta.