Gli viene in mente che potrebbe chiedere un passaggio con l’app Blablacar.
Qualche minuto dopo arriva una macchina con a bordo un bulgaro di circa 30 anni. Il ragazzino chiude la portiera e inizia l’incubo.
L’immigrato cambia direzione senza far capire nulla al 15enne, imboccando una stradina secondaria e fermandosi in un parchetto. E lo stupra.
Legandolo e minacciando di fare male alla sua famiglia e bloccando tutte e quattro le portiere dell’auto. Lo filma durante l’abuso.
L’evento, traumatico, purtroppo è solo l’inizio di un vero e proprio incubo. L’immigrato, trovando in un secondo momento il modo di contattare la sua preda, ha cominciato a ricattarlo: “O mi mandi qualche video hard o pubblico quello che è successo l’altra notte”.
Solo dopo sei anni di abusi il giovane trova la forza di raccontare tutto. Si reca dai carabinieri e denuncia quello che gli è capitato. I militari si attivano per cercare l’immigrato e interrogarlo.
Qualche giorno dopo arriva la svolta: a Belluno un immigrato viene fermato per avere violentato un altro ragazzino. Le indagini portano a un 30enne che dal 2015 ha adescato diversi minorenni sempre con la stessa tecnica. Per quegli episodi ci sono già state delle condanne. Ora toccherà ai magistrati valutare i fatti ferraresi e le relative contestazioni.
App per stupratori di importazione.