Ramadan a Milano: 10 ragazzine stuprate da musulmani

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Non rompono solo il digiuno alimentare, anche quello sessuale. Sono come i predoni. Ecco a voi i figli degli immigrati di seconda generazione. La più grande minaccia al nostro futuro..

Come rivivere quella notte di violenze. Alcune delle ragazze circondate e aggredite sessualmente in piazza Duomo, lo scorso Capodanno, hanno di nuovo messo a verbale il loro dramma. Vittime della «furia brutale» del «branco», un’orda di giovani che le ha costrette a subire abusi a volte anche per venti minuti.

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Ieri davanti al gip Raffaella Mascarino è iniziato l’incidente probatorio per “cristallizzare“ le loro dichiarazioni già rese, assieme ai riconoscimenti fotografici, in vista del processo. Incidente probatorio che proseguirà venerdì e che era stato richiesto dal pm Alessia Menegazzo e dal procuratore aggiunto Letizia Mannella, titolari dell’indagine che ha portato in carcere Mahmoud Ibrahim, 18 anni, fermato a Milano, e Abdallah Bouguedra, 21enne di Torino. Per la vicenda anche la magistratura minorile ha disposto l’arresto di un 16enne egiziano senza fissa dimora e di un connazionale 17enne con permesso di soggiorno. Il Riesame, tra l’altro, ha deciso che la custodia in carcere vada applicata anche al 19enne Abdel Fatah (la sua difesa, però, ha fatto ricorso in Cassazione). Ieri sono state ascoltate quattro amiche che subirono abusi vicino alla Galleria Vittorio Emanuele II e poi due ragazze che furono aggredite all’angolo con via Mazzini.

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«Mi sono ritrovata per terra – spiegò già a suo tempo una delle giovani – senza riuscire a rialzarmi e sentendomi soffocare, ho iniziato a pensare di morire. Ero atterrita dalla paura, mentre la mia amica strillava». In totale una decina le vittime, pure due turiste tedesche. Anche la 19enne che ha subito le violenze più gravi all’angolo con via Mazzini, in parte documentate in un video che a gennaio uscì sul web, ha confermato a verbale gli abusi subiti e i riconoscimenti degli aggressori. «Nel tentativo di proteggersi dalle violenze» aveva gridato «cercando aiuto» e lanciando la borsa «sugli aggressori, sperando che ciò bastasse per farli desistere». Dopo i terribili abusi era stata lasciata «a terra», completamente nuda e in lacrime, con escoriazioni in diverse parti del corpo.

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