La rivolta dei generali italiani: “Questa non è la nostra guerra, fermiamo gli Usa”

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Il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’aeronautica italiana e attuale presidente della fondazione Icsa, in relazione al conflitto ucraino ha così affermato: “Neutralità? Dissento senza riserve. E credo che prima di mettere in pratica dall’una e dall’altra parte le minacce di un’estensione del conflitto alla Nato, bisogna fare in modo che questo conflitto termini. E da questo punto di vista non vedo l’impegno di nessuno, anzi vedo tutta una serie di incendiari che fanno esattamente l’opposto”. Lo stesso ha inoltre aggiunto: “Prima di tutto il nostro Paese dovrebbe fare di tutto, e non mi risulta che lo stia facendo, affinché il conflitto possa cessare. Quando dico fare di tutto significa concertare con altri Paesi europei, in particolare Francia e Germania, una posizione comune nei confronti della schiera di Paesi guerrafondai, con in testa gli Stati Uniti affinché la smettano, affinché promuovano una tregua e i negoziati, pena una turbativa nei rapporti con gli Usa”.

D’accordo con Orsini: “E se dovesse scattare l’art. 5 del trattato atlantico in base al quale si attiverà la solidarietà atlantica, allora si potrà discutere in aderenza ai concetti fondanti della Nato, che prevedono in tutto la volontarietà, e a quel punto l’Italia potrà dire se vorrà essere solidale o rimanere alla finestra – ha concluso Tricarico – E potrà farlo dopo un ampio dibattito a livello di opinione pubblica e anche istituzionale. Una decisione non semplice, che non si può prendere d’istinto”.

“E’ un conflitto dal quale fino a che è possibile dobbiamo cercare di restare fuori – taglia corto Bertolini che è Responsabile del Dipartimento Difesa di Fratelli d’Italia. – La guerra è iniziata con l’intervento della Russia, che non appartiene alla Nato, in Ucraina che non appartiene alla Nato: è uno scontro tra due paesi Europei che non hanno niente a che fare con la Nato e che non hanno niente a che fare con l’Italia. Credo non si possa discutere di neutralità o di altro.”

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Orsini aveva affermato che l’Italia dovrebbe rimanere neutrale se la Russia dovesse colpire un paese della Nato: “Certo è che nel caso in cui un paese membro della Nato venga coinvolto, venga colpito allora non ci sono dubbi va applicato l’art. 5 che impone l’intervento dell’Alleanza Atlantica”, replica Bertolini.

“Ma – aggiunge il generale – fino ad ora la Russia non ha colpito nessun paese della Nato visto che l’Ucraina non fa parte dell’Alleanza e anche solo accennare a tale eventualità non fa altro che esasperare gli animi e ridurre le possibilità per una ricomposizione che ritengo indispensabile. Ripeto, indispensabile”.

Quanto alla questione se la guerra in corso in questi mesi, sia una guerra giusta o ingiusta, Bertolini sfodera un ragionamento indiscutibile: “in ambito cattolico da sempre si discute di guerra giusta o non giusta. Ne hanno discusso tanti teologi, Sant’Agostino, San Tommaso d’Aquino, dicendo quali sono i criteri per una guerra giusta o ingiusta. – ricorda il generale che ha comandato le Forze Speciali. – Io credo che la guerra per essere considerata giusta dovrebbe essere prima di tutto una guerra ‘nostra’. E questa non lo è“.




2 pensieri su “La rivolta dei generali italiani: “Questa non è la nostra guerra, fermiamo gli Usa””

  1. Se i generali fossero in rivolta avrebbero già fatto il colpo di stato.Un bel repulisti di merdaioli e poi via a nuove elezioni.

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