La Rai grillina vuole il Canone su telefonini e tablet

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Il canone rappresenta quasi il 73% dei ricavi della tv di Stato. L’ad Fuortes chiede di poter trattenere anche la quota destinata al fondo per l’editoria. Anche il 2021 sarà in perdita. E sul gruppo grava la spada di Damocle di un indebitamento finanziario netto da 528 milioni. Non aiuta il costo del personale pari a 917 milioni, più del doppio rispetto alla diretta rivale Mediaset che impiega però 4.906 persone, un terzo rispetto alla Rai

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La Rai batte cassa. E si presenta con il cappello in mano in commissione di vigilanza con il suo amministratore delegato, Carlo Fuortes, che propone un canone per telefonini e tablet e spera di poter trattenere anche la quota del canone destinata al fondo per l’editoria. Del resto una soluzione bisognerà pure trovarla al buco di bilancio della tv di Stato che impiega 12mila persone, uno staff simile per dimensione a quello dell’Alitalia. Ma, proprio come nel caso dell’ex compagnia di bandiera, nonostante il problema contabile sia noto da anni, gli amministratori che nell’ultimo decennio si sono succeduti a viale Mazzini non hanno messo in atto alcun rimedio industriale. Al massimo soluzioni tampone per fare qualche taglio o ottenere denari in emergenza.

Oltre alle cazzate che raccontano, dobbiamo anche mantenerli. Perché poi producano programmi trash come Mediaset.




15 pensieri su “La Rai grillina vuole il Canone su telefonini e tablet”

  1. negli studi della setta7 il “nasometro” tocca i 1000 becquerel , la lancetta segna valori abnormi di radio – stronzio -wolframio

  2. Grazie a tutti! In effetti, ho sviluppato l’abitudine, quando leggo di personaggi pubblici, di chiedere: “chi fuor li maggior tui?”
    E quando percentuali omeopatiche sono tutte concentrate in determinati posti, non può essere un caso.

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