L’Italia non rimpatria clandestini e loro sgozzano i bambini

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Ogni anno oltre mezzo milione di clandestini riceve un’ingiunzione a lasciare i Paesi dell’Unione Europea, ma soltanto il 19% di questi delinquenti, neanche uno su cinque, torna effettivamente nel proprio Paese.

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Nel report viene peraltro evidenziato come pure i Paesi con i quali gli Stati membri hanno degli accordi di rimpatrio. E si punta il dito direttamente su Italia e Grecia, i Paesi mediterranei che, assieme alla Spagna, soffrono la maggior quota di flussi.

La difficoltà nel far sì che i clandestini tornino nella loro Patria sarebbe dovuta anche alla lunghezza delle procedure d’asilo e all’assenza di un sistema di gestione dei rimpatri integrato. Questo scenario alquanto negativo, peraltro, costituisce un incentivo agli arrivi. Quanto più i rimpatri sono difficili, tanto più i flussi irregolari sono incoraggiati, per concatenazione logica. Insomma, un vero e proprio “pull factor”, ossia fattore attrattivo, che è necessario contrastare se si vuole riportare il Vecchio continente sulla strada di un’integrazione, contrastando tante, troppe zone franche che si sono formate nelle città europee.

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Basterebbe metterli sulle navi che usiamo invece per mandarli in crociera. In questo modo si potrebbe rimpatriare il 100% dei tunisini che sbarca. E poi si è dimostrato che un ponte aereo può trasferire 5mila individui in pochi giorni.

Potremmo invece sintetizzare la situazione come fatto nel titolo: non li rimpatriamo, e loro sgozzano i bambini per strada.




Un pensiero su “L’Italia non rimpatria clandestini e loro sgozzano i bambini”

  1. Secondo me l’aumento del 40% dell’energia elettrica per la transazione ecologica come dicono loro è una grandissima cazzata!! In realtà gli servono soldi per mantenere i negri e quelli che arrivano, perché le spese aumentano e quindi c’è le fanno pagare a noi.

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