Alla fine gli affaristi del Coni hanno la loro medaglietta vinta da un atleta comprato sul mercato internazionale. Un misero bronzino vinto da Abraham Conyedo, nato e cresciuto a Cuba, per la quale ha gareggiato fino al 2019.
Fino al 12 dicembre 2019, quando il Consiglio dei Ministri, su proposta della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, ha deliberato di conferirgli la cittadinanza italiana per meriti speciali.
Un bronzo su quaranta medaglie: ne valeva la pena? No. Da italiani chiediamo scusa al popolo cubano per questo furto perpetrato da Lamorgese e Malagò.
Queste olimpiadi dimostrano che, non solo non serve lo ius soli, ma che dobbiamo correre indietro allo ius sanguinis per evitare che un figlio di nigeriani nato in Italia ci impedisca di vincere l’oro nella 4×100.
Questa va processata.
Questa andrebbe rinchiusa a Lampedusa con le tanto amate risorse inps!