I giudici graziano lo stupratore marocchino e lui se la ride

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E’ stato condannato a cinque anni, un mese e dieci giorni Zied Yakoubi, il trentatreenne nordafricano accusato di tentata violenza sessuale, cessione di stupefacenti e lesioni gravissime nei confronti di Alena Sudokova, una ragazza con cittadinanza tedesca ma di etnia russa caduta da un dirupo nel luglio del 2018 nella zona di Caponero, a Sanremo:

Ragazza giù da scogliera in fin di vita, procura grazia tunisino: “Voleva stuprarla non ucciderla”

Questa mattina, dopo una camera di consiglio di circa mezz’ora, il collegio presieduto dal giudice Laura Russo, con a latere Francesca Minieri e Antonio Romano, ha condannato l’immigrato, difeso dall’avvocato Mario Ventimiglia, che ha già annunciato appello.

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In un primo momento la Procura aveva ipotizzato che Yakoubi, il quale aveva passato la serata con Alena, l’avesse gettata dalla scogliera, poi al risveglio di Alena, si scoprì che la caduta era il risultato del tentato stupro. Per questo reato, i magistrati avevano chiesto una condanna a soli otto anni. Nemmeno quelli.

Presto sarà più grave dire ‘ricchione’ che stuprare e lanciare una ragazza da una scogliera. L’Italia di Fedez. Non sorprende che all’arresto se la ridesse, sapeva come sarebbe andata a finire.

Tra l’altro il marocchino non è neanche più in Italia, perché mica potevano tenerlo dentro durante il processo.

E a questi magistrati affidereste l’arma impropria legge Zan?




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