Un’altra che poteva aiutare gli italiani in Patria invece di seguire i cattivi maestri del Vaticano.

Una missionaria laica italiana, Nadia De Munari, 50 anni, originaria di Schio (Vicenza), è stata uccisa in Perù forse durante un tentativo di rapina, secondo fonti di stampa del Paese sudamericano. Agenti della squadra omicidi di Lima si sono recati nella località costiera peruviana Chimbote per partecipare alle indagini. Lo scrive il quotidiano locale, Diario de Chimbote.
L’aggressione – secondo il quotidiano compiuta con un’ascia e una sbarra metallica – è avvenuta nella casa famiglia ‘Mamma mia’ martedì mattina. La polizia ha interrogato le cinque persone presenti nella struttura, tra cui un cittadino italiano. Anche un’altra donna, Lisbet Ramírez Cruz, è stata aggredita dai criminali e gli investigatori ritengono particolarmente utile la sua testimonianza. In precedenza altre fonti locali avevano parlato di un machete come arma usata per aggredire la donna.
Portata in ospedale, è stata sottoposta ad un intervenuto chirurgico d’urgenza, risultato purtroppo inutile. In Perù con l’Operazione Mato Grosso, la missionaria era responsabile nel centro ‘Mamma mia’ di Nuevo Chimbote, realizzato da padre Ugo De Censi.
La Farnesina, attraverso l’ambasciata italiana in Perù, segue il caso. Lo riferiscono fonti del ministero degli Esteri, secondo cui la rappresentanza è in contatto con le autorità locali che stanno conducendo le indagini sulla morte di Nadia De Munari e con i famigliari in Italia per fornire loro assistenza.
Oggi si è celebrato il 25 aprile, non sono contrario a tali celebrazioni, sebbene detesti la retorica sottesa, come molti dei lettori e commentatori, in quanto fatto storico, piaccia o meno.
Tuttavia, le varie ‘barbarie’ della ‘furia nazifascista’, ormai hanno un loro vocabolario liturgico che sembra di essere a messa, sono i normali, ahimé, eventi che avvengono in guerra. Uccisioni, anche ingiustificate, e rappresaglie, come le hanno fatte sempre gli eserciti, anche alleati, solo nei nostri tempi non ne sentiamo più parlare perché le guerre sono sostanzialmente scaramucce di potere e non coinvolgono la vita o la morte delle nazioni, come invece le guerre totali.
Ebbene, il sudamerica è a metà strada tra l’africa e l’occidente. E’ un luogo dove l’uso delle tecniche militari europee, è trasferito a popolazioni poco aduse all’empatia verso il ‘nemico’, anche se sconfitto. Sono poco note le guerre in Sudamerica. Ma per darvi un’idea di cosa potesse succedere, immaginate cosa fanno ora i cartelli della droga ai loro oppositori, veri o presunti, alla crudeltà che usano per mostrare al mondo cosa succede chi loro si oppone. Ora, moltiplicate tutto questo a livello statale, con lo stato che anziché reprimere questi fenomeni se ne fa promotore.
Ecco, avete il livello di brutalità che viene a crearsi nelle guerre sudamericane.
HAHAHA HAHAHA HAHA HAHA E BRAVA LA NOSTRA SAMARITANA