Rischio ragionato di Draghi: altri 410 morti e 16mila contagi, niente fermerà la movida

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Il governo ha finalmente deciso che la vita di qualche centinaio di persone al giorno non vale il diritto alla movida.

Secondo l’ultimo bollettino, sono 15.943 i nuovi contagi su 327.704 tamponi. I morti sono 429 in 24 ore.

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Sono 15.943 i contagi regione per regione da coronavirus in Italia oggi, 16 aprile, secondo i dati del bollettino della Protezione Civile. Nelle regioni, ancora divise solo in zona rossa e zona arancione, in base alla tabella del ministero della Salute sono stati registrati altri 429 morti.

Sono 3.366 i pazienti ricoverati nelle rianimazioni per Covid in Italia, in calo di 51 unita’ rispetto a ieri nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 199 (ieri 211). Nei reparti ordinari sono ricoverate 24.743 persone, in calo di 844 rispetto a ieri. In pratica i morti svuotano gli ospedali.

“C’è stata una presa di coscienza improvvisa, hanno capito e si sono resi conto che stava per scoppiare il caos”. A dirlo all’Adnkronos è il noto cuoco siciliano Filippo La Mantia, commentando le prossime riaperture dei ristoranti annunciate dal governo Draghi. “Io da ieri sera vado in giro, e si respira un clima di grande fiducia -racconta La Mantia- Vedo amici, che sono come fratelli, che si stanno preparando tutti per questo opening, giro per Milano e vedo tutti i dehors esterni nuovi, è veramente bello. E da anche a me un po’ di carica”.

Qualcuno non è stato informato che tornano le zone gialle come a marzo…con l’arancione è tutto chiuso.




3 pensieri su “Rischio ragionato di Draghi: altri 410 morti e 16mila contagi, niente fermerà la movida”

  1. In una trasmissione televisiva il La Mantia era collegato dalla cucina del suo ristorante ed ho notato che ci lavorava un cuoco ne(g)ro. Non oso immaginare la contaminazione del cibo toccato da quell’essere.

    Comunque sia, pub e discoteche sono esercizi del ca**o che se chiudono non è un dramma per l’economia nazionale. I titolari sono tutti lazzaroni che si aprono queste attività per non andare a fare lavori manuali. Il vero dramma è quando chiudono industrie o attività artigianali, non pub e discoteche.

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