Era stato espulso dall’Italia appena un anno fa ma ha deciso di tornare nel nostro Paese nonostante i divieti. Per questo un cittadino algerino 33enne è stato arrestato nel centro di accoglienza di Monastir dopo essere sbarcato nei giorni scorsi in Sardegna.

L’Africano era già stato espulso dal nostro Paese nel 2020 con divieto di rientro sul territorio nazionale prima di tre anni.
Per questo, l’algerino è stato arrestato e condannato a cinque mesi di reclusione, oltre ad essere oggetto di una nuova espulsione.
Quello dei clandestini espulsi che scelgono di far rientro clandestinamente in Italia nonostante i provvedimenti restrittivi emessi dal giudice è un fenomeno ricorrente. Solo tra quelli individuati se ne contano centinaia, soprattutto a Lampedusa.
Un mese fa due algerini di 30 e 34 anni, come riportava La Nuova Sardegna, erano stati arrestati per essere sbarcati nonostante fossero stati espulsi rispettivamente nel 2018 e nel 2019 per i successivi cinque anni.
Stesso discorso in Sicilia, dove il tribunale di Agrigento ha condannato per direttissima ad un anno di reclusione 13 migranti tunisini e marocchini approdati di nuovo sulle coste lampedusane dopo essere stati espulsi.
All’inizio di marzo un altro cittadino tunisino espulso lo scorso gennaio era stato bloccato mentre tentava di rientrare in Italia a bordo di un gommone diretto a Pantelleria. Anche per lui è scattato l’arresto.
Il centro di accoglienza di Monastir, dove è stato fermato il 33enne tunisino arrestato dalla polizia, è salito più volte all’onore delle cronache per episodi di violenza.
L’ultimo alla fine di febbraio, quando nella struttura è scoppiata una violenta rissa, con lancio di oggetti contundenti contro i poliziotti, che aveva provocato il ferimento grave di un migrante ricoverato in ospedale in codice rosso.
Ma è più noto per ospitare delinquenti che usano il centro come base delle loro razzie in vicine case e negozi.
