“IoApro”, scatta la rivolta. Vissani: “Ristoratori stanno morendo di fame”, Lamorgese organizza raid

Vox
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“Anche noi dobbiamo vivere. E’ più di un anno che ci troviamo in queste condizioni. Non facciamo paragoni con la Francia e la Germania perché loro danno i soldi alle piccole e medie imprese mentre noi stiamo morendo di fame. I ristoratori sono disperati, da quando siamo chiusi i contagi sono aumentati perché la gente si vede a casa”. Così Gianfranco Vissani all’Adnkronos sulla protesta indetta oggi dai ristoratori che coinvolge centinaia di operatori del settore in tutta Italia.

”Appoggio in pieno la protesta dei ristoratori -sottolinea lo chef- sono al loro fianco, fanno una protesta simbolica, aprono senza pubblico perché i ristori attuali non sono sufficienti. La ristorazione era il settore più sicuro, noi a gennaio dello scorso anno abbiamo usato dei macchinari per igienizzare tutto e addirittura per riciclare l’aria”.

“Il Governo ha il dovere di aiutare i settori in difficoltà -aggiunge Vissani- le famiglie non sanno più come mangiare! Non capisco, perché la mattina è tutto aperto e la sera? Perché la mattina ci sono meno persone? Che senso ha?”, conclude.

“Sono totalmente al fianco di chi protesta oggi. E’ l’ultima spiaggia, l’unica arma per protestare contro chi ci sta distruggendo. Siamo talmente stravolti, insicuri e talmente arrabbiati che ci sono delle situazioni che io penso che non riesci più a controllare, perché sei disperato”. E’ l’accorato sfogo dello chef Filippo La Mantia, che commenta così con l’Adnkronos la protesta odierna dei ristoratori. “Non sono contro la legge -spiega il noto cuoco siciliano- ma mi rendo conto che il messaggio è enorme, e va assolutamente dato. Io devo pagare i fornitori, l’affitto, siamo chiusi da non so quanto tempo ed è una situazione per la quale non si può più andare avanti”.

“Anche se credo che purtroppo la gente non andrà in ristorante, anche se lo troverà aperto, è un fatto simbolico, una protesta forte verso quello che il governo sta facendo -sottolinea La Mantia- Ci sono stati ristoratori a cui non è stato riconosciuto tutto quello che avevano fatto per adeguarsi alle normative. È stato messo tutto dentro tutto un unico secchio. Ci sono strutture che avevano preso tutte le accortezze, è profondamente ingiusto. Non ci riprenderemo più da questa cosa”.

La Mantia spiega poi la sua situazione personale, rivelando di trovarsi anche lui in grande difficoltà. “Io stesso sto facendo un trasloco, è da due mesi e mezzo che mi sono dovuto fermare”. Un dispiacere ed una preoccupazione non solo per lui, ma anche per i ragazzi che lavorano insieme a lui. “E’ un disastro anche a carattere emotivo, non solo economico. Vedere ogni giorno questi ragazzi che mi stanno accanto, energia sprecata, posti di lavoro buttati all’angolo, spazzati via. Buttati 25 anni di lavoro quotidiano, di sogni, di visioni. Io ne faccio una malattia, sono profondamente dispiaciuto e preoccupato”.

Sui progetti personali futuri, c’è molta nebbia. “Per ora non ho nessuna tipologia di programma, mi devo solo liberare di questo posto, riposizionarmi mentalmente. E poi cercare di capire dove andare, dove aprire, e soprattutto quando. Le date che uno sogna potrebbe essere settembre ottobre, ma chi lo sa? Non si riesce a controllare la situazione”, dice La Mantia. Il cuoco poi attacca: “Domenica scorsa all’Oviesse erano non strapieni, di più!”.

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6 pensieri su ““IoApro”, scatta la rivolta. Vissani: “Ristoratori stanno morendo di fame”, Lamorgese organizza raid”

  1. bravo hai capito
    il problema e’ una intera umanita
    costituita in gran parte da idioti

    e purtroppo a pagarne le conseguenze
    ci sono anche coloro che idioti non lo sono affatto.

    speriamo che con il vaccino ne riescano a fare fuori un bel po.

  2. Stramuort, tu e Caronte dal culo di bragia, vedete un pò di veleggiare alla volta della prima cascata che incontrate, e non fermatevi.

I commenti sono chiusi.