Rai, 600mila per pagare la sede e la casa della Botteri a Pechino. Ma non c’è nessuno – VIDEO

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I servizi sulla Cina della Rai non sono firmati da inviati sul luogo, ma da giornalisti di Roma. Che fine ha fatto la sede di Pechino del Servizio pubblico dopo il rientro in Italia di Giovanna Botteri?

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Da 5 mesi la Rai a Pechino paga a vuoto per una sede deserta. Da agosto 2020, infatti, l’ufficio di corrispondenza, è orfano di Giovanna Botteri. Ed è praticamente deserto. Un vuoto che chiuderebbe una fondamentale finestra sull’Oriente, penalizzando gravemente la qualità dell’informazione offerta dal servizio pubblico. Anche se viene da chiedersi quanto abbia ancora senso mantenere i corrispondenti in un mondo in cui le notizie viaggiano in tempo reale, bruciandone i servizi. In ogni caso, ad oggi le corrispondenze che riguardano Cina, Giappone e Sud-Est asiatico vengono realizzate direttamente a Roma.

Inoltre, per la struttura di Pechino la Rai sta ancora pagando le spese? Al momento risulterebbero circa 300mila euro l’anno per il personale cinese, altri 300mila euro per la sede e circa 40mila euro per l’appartamento – anch’esso vuoto – della Botteri. Più di 600mila euro a cui andrebbe aggiunto lo stipendio della corrispondente stessa – oltre 200mila euro – che però da 5 mesi “corrisponde” da tutti i programmi Rai… meno che dalla Cina!

Le notizie le prende dall’Ansa. Che le prende dall’agenzia stampa ufficiale del Partito Comunista cinese. Poi vi chiedete come mai il coronavirus non lo chiamano virus cinese.




Un pensiero su “Rai, 600mila per pagare la sede e la casa della Botteri a Pechino. Ma non c’è nessuno – VIDEO”

  1. Solita vergogna italiana. Qui ci stanno impoverendo a discapito di merde africane e li sperperano quattrini ai quattro venti.

I commenti sono chiusi.