Torna la bufala terrorista dei ‘femminicidi’: dominano gli immigrati, ma rompono agli italiani

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Basta leggere le stronzate di seguito per comprendere a cosa punta il Sistema eleggendo una falsa emergenza sul cosiddetto femminicidio:

Rapporto Eures, 91 femminicidi nel 2020
Sono 91 le donne vittime di femminici-
dio nel 2020, una ogni 3 giorni: dati
del Rapporto Eures sul femminicidio in
in Italia per i primi 10 mesi dell’anno

Dal 2000 sono 3344 le donne uccise in
Italia, con un’incidenza sempre
crescente in ambito familiare. Proprio
nell’ultimo anno si è raggiunto il
picco,l’89%, a fronte di una percentua-
le media del 73,5%.

La coppia continua a rappresentare il
contesto relazionale più a rischio per
le donne.

L’obiettivo è destruttura l’unica forma di resistenza primaria alla Globalizzazione: la famiglia e la coppia maschio-femmina etnicamente omogenea. Nemmeno lo nascondono nelle loro demenziali analisi in cui un fenomeno numericamente irrisorio (91 omicidi su milioni di abitanti, ci sono quasi più morti per fulmini) viene assurto a dato rilevante.

In realtà nel 2018 erano stati alla fine dell’anno 142, quindi i numeri sono in calo. Ma, a parte questo, quando parliamo di ‘femminicidio’, non dobbiamo mai dimenticare che vengono uccisi, ogni anno, il doppio di uomini rispetto al numero di donne, che in molti casi si tratta di malati mentali che uccidono le madri perché abbandonati a se stessi dopo la legge Basaglia.

E, ovviamente:

Femminicidio: migranti uccidono 3 volte più donne degli italiani

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Femminicidio in costante calo: ‘maschicidi’ sono il doppio

Quindi, come sempre, una non emergenza.

Africani: 10 volte più femminicidi di italiani

Ogni giorno un immigrato stupra una donna in Italia, questa è la vera emergenza, che potremmo eliminare semplicemente eliminando una componente cancerosa della società. Mentre i ‘femminicidi’ non sono eliminabili perché ci sarà sempre qualcuno che impazzisce e commette un gesto folle, come le madri che uccidono i figli, sono un tipo di reati che non dipendono da altro che dalla natura umana e quindi non sono ‘comprimibili’.

E non dipende dalla ‘società patriarcale’, visto che il record di ‘femminicidi’ lo troviamo nella femministarda Scandinavia.

Ah, e sia chiaro, è un business come quello dei finti minori che sbarcano e dei bambini sottratti dai centri sociali. Infatti, coop e cosiddette ‘onlus’ gestiscono anche le ‘case rifugio’:

Le Case Rifugio per le donne maltrattate attive nel 2018 in Italia sono 272, pari a 0,04 Case per 10mila abitanti, in aumento rispetto alle 232 del 2017 ed 1.940 donne (il 62,1% è composto da straniere); tra queste 1.565 sono state accolte nel corso del 2018. L’offerta è maggiore al Nord, in particolare in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, e, al Centro, in Toscana.

Insomma, paghiamo alle immigrate anche il rifugio dai mariti violenti che le portano in Italia. Roba da matti.




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