Mahathir Mohamad, leader del partito islamico malese, guida di milioni di musulmani, primo ministro malese dal 1981 al 2003 e dal 2018 al 2020, reagisce all’attacco terroristico ISLAMICO di Nizza: “I musulmani hanno il diritto di arrabbiarsi e di uccidere milioni di francesi per i massacri del passato”.
12. Muslims have a right to be angry and to kill millions of French people for the massacres of the past.
— Dr Mahathir Mohamad (@chedetofficial) October 29, 2020
Vedete, siamo in presenza di una guerra che loro ci hanno dichiarato e che noi cristiani non stiamo combattendo. E’ una questione demografica: urge deportazione di milioni di musulmani a casa loro.
L'ancien Premier ministre de Malaisie : "Les musulmans ont le droit d'être en colère et de tuer des millions de Français" https://t.co/JSsLJf0feq pic.twitter.com/JBgMWz3rnC
— Fdesouche.com est une revue de presse (@F_Desouche) October 29, 2020
 
	
Bisognerebbe fare un falò alimentato da un bel gruppetto di merde islamiche. Così andavano a scaldare il culo a Maometto.
Giusto ieri avevo pronosticato una recrudescenza del terrorismo. Avevo parlato tra qualche mese, mi ero tenuto largo. Non credo ci volesse un QI particolarmente sviluppato per immaginarlo. Ma ovviamente chi ha preparato il terreno per la guerra civile europea che si scatenerà tra qualche anno, non deve averlo troppo sviluppato.
La mia previsione, è sempre la stessa, gli arabi e i neri vorranno sempre più potere, e o la inizieranno loro per prenderselo questo potere, oppure saranno i bianchi, una volta svegliatisi da questo torpore ultradecennale che cercheranno di espellerli, e si ribelleranno. Armati da industriali, sedicenti filantropi e internazionalisti.
Sarà guerra dura, ma in guerra non ci sarà più spazio per quei metodi umani di rimpatrio che tutti noi, credo, auspichiamo si possano utilizzare. Spiace perché in quel contesto non ci sarà più spazio per chi ragionevolmente cerca il dialogo e non la violenza, come ho sempre cercato di fare proponendo soluzioni di tipo politico, ma gli islamici non ci sentono, vogliono rimanere costi quel che costi, ormai sono troppo vicini alla metà. E saranno i violenti a parlare da entrambe le parti e bisognerà scegliere da che parte stare. Il problema è che è piuttosto certo che ormai siano talmente tanti da ribellarsi molto prima che le misure di rimpatrio di una grande alleanza di governi nazionalisti, vengano messe in atto, e comunque sarebbe un’operazione che, svolta con tutti i criteri per risparmiare i disagi il più possibile alle persone, richiederebbe decenni per rimpatriare circa 50 milioni di africani, mediorientali, ed asiatici. E questo pur di avendo la loro collaborazione.
Gli immigrazionisti non hanno cervello, hanno stomaco!
Concordo in tutto.