“Qui i neri infetti non ce li vogliamo”. Così, i residenti di Castelvetrano nel tardo pomeriggio di ieri sono scesi in strada a protestare, dopo la notizia che la ex scuola elementare “Borgo Selinunte”, in disuso da un paio d’anni, è stata scelta dal sindaco come luogo di quarantena per un gruppo di africani positivi al Covid.
Qualcuno, rimasto ancora ignoto, ha bloccato i cancelli con delle saldature.
Sul posto sono accorsi, in diversi momenti, i vigili urbani, i carabinieri e la polizia.
La protesta dei residenti ha avuto origine da un sopralluogo del personale del comune, ma dall’amministrazione hanno fatto sapere che ce ne sarebbero stati degli altri in altre zone e che comunque, al momento, non ci sarebbe niente di definitivo.
Meglio prevenire che curare, hanno comunque pensato i cittadini, consapevoli che un immigrato è per sempre.
Già ieri sera il sindaco di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione, aveva annunciato la presenza di 5 casi positivi al tampone nell’ex cementificio che, pur ricadendo nel territorio di Castelvetrano, è attaccato a Campobello, offrendo ospitalità d’accomodo a centinaia di nordafricani che in questo periodo sono impegnati come ogni anno nella raccolta delle olive in tutto il territorio circostante.
Con il sindaco Enzo Alfano, avevano chiesto l’intervento della protezione civile per identificare in breve tempo un sito idoneo dove consentire ai migranti di svolgere la quarantena.
Le persone scese in strada, davanti la ex scuola in via Piersanti Mattarella, hanno tenuto a precisare di non essere razzisti, ma di temere per la propria salute perché il quartiere “è pieno di bambini ed anziani” e hanno manifestato il timore che i ragazzi contagiati “potrebbero scappare da una scuola non controllata a dovere”. Poi però hanno avanzato la necessità che per evitare di essere “infettati dai neri positivi al Covid”, sarebbe stato meglio “portarli in qualche casolare di campagna confiscato alla mafia, lontano da noi che non abbiamo niente”.
Perché non in Africa?
Ai cittadini, giustamente, non è piaciuto nemmeno che le forze dell’ordine avessero cercato di sapere chi aveva saldato i cancelli, “al posto di fare in modo che nessuno di questi qui venisse portato davanti le nostre case”.
In ogni caso, nessuno ha visto niente.
Intanto, al momento in cui scriviamo, i casi di contagio a Castelvetrano sono aumentati ancora, raggiungendo quota 60. E sono destinati a salire.
E i cittadini i neri infetti non li vogliono.
Castelvetrano è anche la città nativa del miglior ministro dell’istruzione di tutti i tempi.
Inoltre da quelle parti la sinistra non sanno manco cosa sia, e gli accoglioni tacciono perché là cascherebbero molto male.
Negri di merda… Andrebbero buttati fuori dall’Italia a calci nel culo… Bravi i cittadini di Castelvetrano. un esempio per tutti.