Mentre gli sbarchi non si fermano, e i clandestini infetti vengono sparpagliati sul territorio, lui va dalla Merkel a chiedere indietro i soldi degli italiani per mantenere i clandestini.
Servo e pure cafone! Lei ha continuato ad usare l'immagine di costruire ponti e lui per fare la battuta l'ha corretta dicendo che i ponti non servono e ci vogliono strade. Infastiditissima ha dovuto chiosare. #Merkel
— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) July 13, 2020
Giuseppe Conte ha incontrato Angela Merkel per fare il punto sul Recovery fund, che nelle loro intenzioni deve essere “qualcosa di potente, di importante”. La Cancelliera tedesca non si è però sbilanciata: “Non posso ancora dire che sono sicura di arrivare ad un accordo, le vie da percorrere sono ancora lunghe”. E infatti non ha escluso nuovi incontri: “Spero ne basti uno, ma non credo”. La situazione rimane quindi ingarbugliata, ma nel frattempo il giudizio di Claudio Borghi sul premier è molto severo, al punto che parla di “pubblica genuflessione alla Merkel”. In particolare al deputato leghista non è andato giù il fatto che Conte abbia presentato i controlli Ue sulle future spese del Recovery fund come un successo: “È come se avesse detto ‘abbiamo ottenuto le che truppe tedesche si piazzino qui per aiutarci’. Robe da matti”. Poi a Borghi non è sfuggita la battuta del premier che ha infastidito parecchio la Merkel: “Servo e pure cafone. Lei ha continuato ad usare l’immagine di costruire ponti e lui per fare la battuta l’ha corretta dicendo che i ponti non servono e ci vogliono strade”.