Accade a Foggia. La testimonianza di un cittadino che è intervenuto a difendere la ragazza.
“Ho visto la scena e ho chiesto alla ragazza, ancora sotto choc, se conosceva quella persona. A quel punto ho urlato chiedendo spiegazioni, ma l’aggressore si è allontanato, non prima però di aver cercato lo scontro. A quel punto ho chiesto alla ragazza di seguirmi e abbiamo chiamato la polizia, permettendo loro di bloccarlo in piazza Cavour. Anche la ragazza è andata in questura per denunciare l’accaduto.
Sicuramente sarò chiamato a testimoniare perché ho lasciato i miei dati con la mia dichiarazione di quello che avevo visto e spero che non vada a finire come nel caso della rapina del cellulare a mia figlia avvenuta qualche anno fa sempre nello stesso punto e sempre da parte di un extracomunitario che dopo un processo per direttissima ha avuto due anni, pena ridotta a zero per indulto.
Vorrei specificare che non sono razzista per il colore della pelle o per la loro provenienza, ma siamo stanchi. Caro sindaco, vogliamo maggiore sicurezza perché se io non avessi inseguito questa persona per ben 15 minuti prima che arrivasse la polizia – intervento tempestivo e numeroso con almeno tre pattuglie – sarebbe stata l’ennesima violenza impunita”
Finché ci sentiremo in dovere di precisare che non siamo razzisti, loro faranno quello che vogliono.
Le spade nel pugno, gli allori alle chiome,
la fiamma ed il nome – d’Italia nel cor !
Veniamo ! Veniamo ! Su, o giovani schiere !
Su al vento per tutto le nostre bandiere !
Su tutti col ferro, su tutti col foco,
su tutti col nome d’Italia nel cor.
Va’ fuori d’Italia, va’ fuori ch’è l’ora!
Va’ fuori d’Italia, va’ fuori o stranier!