Libia, 650mila migranti pronti a partire: governo prepara gli hotel

Vox
Condividi!

VERIFICA LA NOTIZIA
In una allarmata lettera all’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, il ministro degli Esteri maltese Evarist Bartolo chiede “un’azione urgente in Libia, inclusi aiuti per evitare un disastro umanitario, poiché la situazione è ulteriormente peggiorata a causa del Covid-19 ed il persistere della guerra civile”. Nel documento il ministro avverte anche che ci sono 650mila immigrati in attesa di imbarcarsi dalle coste libiche.

“Confermiamo di aver ricevuto la lettera” del ministro degli Esteri di Malta, che ora “sarà valutato”. “La situazione in Libia è sempre presente tra i pensieri dell’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell”. Così un portavoce della Commissione europea, ricordando anche il lancio dell’operazione Irene.

Peccato che Irene, come Sophia, non sia un blocco navale, ma una flotta di navi militari che traghettano clandestini dall’Africa all’Italia. Anche se, in questo caso, ufficialmente dovrebbe traghettare in Grecia.

Nella lettera a Borrell il ministro degli Esteri maltese chiede all’Unione Europea di lanciare “immediatamente una missione” in Libia allo scopo di frenare il flusso migratorio illegale durante la pandemia da coronavirus.

Il nostro governo, invece, si prepara a riceverla. Per questo ha disposto ulteriori bandi per la riapertura di hotel e resort di lusso in Sicilia.

Ecco i resort di lusso riaperti per ospitare i migranti che stanno sbarcando – FOTO

Sui siti di diverse prefetture siciliane, infatti, come quello della Prefettura di Trapani, sono stati pubblicati avvisi relativi all’individuazione di alberghi, allo scopo di ospitare clandestini che approdano sulle coste italiane e che devono essere sottoposti alla quarantena.

Invece di respingerli, il governo coglie l’occasione di riaprire il business. Hotel di lusso per i clandestini, magari con piscina, mentre voi siete chiusi in casa.

Vox

Sono invitati a partecipare gli operatori economici titolari di alberghi/strutture, che assolvono i requisiti di ricettività alberghiera aventi un numero minimo di 50 posti letto e i cui locali consentano il rispetto delle misure di contenimento e del distanziamento sociale. Il servizio verrà affidato mediante trattativa diretta, tra coloro i quali, in possesso dei requisiti richiesti, avranno manifestato interesse all’affidamento dello stesso. Il costo pro-capite/pro-die è di circa 30 euro. In salita rispetto ai dettami del decreto Salvini: 21 euro.

Ma è solo l’inizio. Presto bandi simili saranno aperti in tutta Italia. E non solo.

Il mondo della sinistra vuole usare l’emergenza coronavirus per requisire le case degli italiani e metterci dentro gli immigrati:

C’è il rischio che il Covid-19 arrivi in quegli insediamenti, tramutandoli in focolai della pandemia. Ma le soluzioni ci sono: la lettera segnala che i Prefetti – destinatari di nuovi poteri a seguito del DCPM del 09 marzo – possono adottare disposizioni volte alla messa in sicurezza dei migranti e richiedenti asilo presenti sul territorio, mediante l’allestimento o la requisizione di immobili a fini di sistemazione alloggiativa.

Questo è dunque il momento di svuotare i ghetti e offrire un’alternativa migliore alle persone che li abitano. Non solo dal punto di vista igienico-sanitario, ma anche dei diritti fondamentali: molti stranieri si trovano oggi in condizioni di irregolarità acuite dai decreti sicurezza e non cercano lavoro per timore di essere fermate ai posti di blocco proliferati a seguito delle disposizioni anti-Coronavirus. Di qui la proposta di una sanatoria per far emergere chi è costretto a vivere e lavorare in condizioni di irregolarità. Sarebbe una misura di equità che, peraltro, arriverebbe in una fase di particolare crisi del settore primario.

Questa la richiesta al governo di partiti, sindacati e movimenti della sinistra ‘italiana’.

E se il fine ultimo del decreto che prevede la requisizione fino al 31 luglio fosse proprio questo?

Governo sospende proprietà privata fino al 31 luglio: “Ogni bene mobile e immobile potrà essere requisito”




10 pensieri su “Libia, 650mila migranti pronti a partire: governo prepara gli hotel”

  1. Non non sono né piccola né comunista, non farnetico, in quanto esprimo il mio parere con parole mie educate, ma piene di disapprovazione verso il comportamento scellerato di chi ci governa. A volte mi capita di scrivere nomi propri di persona e di città con la minuscola, ma non per mancanza di rispetto. Quanto alla mia terra non necessariamente essere emiliani significa comunismo, sardine, violenza e quant’altro di negativo. L’emilianita’ come tutta l’italianita’ è lavoro capacità, intraprendenza, buon cibo e tanto altro. I miei pensieri possono o non essere condivisi, ma sicuramente non sono né privi di senso né noiosi perché molte volte fanno riferimento ad esperienze e conoscenze di vita vissuta. Per natura e necessità sono molto più pragmatica di quanto voi pensiate e ciascuno di noi ha un lato, anche nascosto di miserabilita’. Buona serata.

I commenti sono chiusi.