Con la scusa del coronavirus il Partito di Bibbiano vuole ‘rubare’ i figli ai genitori

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Quell’agglomerato di forze che potremmo definire ‘Partito di Bibbiano’ sta utilizzando il coronavirus per imporre una sorta di dittatura light che assume sempre più le sembianze di un totalitarismo criminale.

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Prima hanno spalancato le frontiere al virus, provocando il dilagare dell’epidemia. Poi, ne hanno favorita la diffusione nascondendo l’efficacia delle mascherine.

A quel punto è scattata la Fase 1, quella che ha imposto a tutti gli italiani una inutile quarantena in casa. Togliendo a milioni di italiani l’unica fonte di reddito. In nome dell’emergenza. In parte vera e in parte presunta.

Ora siamo nella fase in cui si tenta di imporre una serie di oscenità. Importare centinaia di migliaia di immigrati per fare quei lavori che gli italiani chiusi in casa non possono fare e regolarizzarne altre centinaia di migliaia. Tutto questo non ha alcuna base di logica economica, sociale e sanitaria.

Ma non si fermano qui. Creano un Ufficio Censura governativo che dovrà ‘vigilare’ su chiunque non si beva la tesi ufficiale sul coronavirus. Che è poi la tesi che ci ha fatto precipitare nel disastro in cui siamo.

E poi ci sono i bambini. Il Partito Di Bibbiano ha fiutato l’affare: la quarantena impoverisce le famiglie, è un’occasione d’oro per rubare bambini.

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L’idea della sinistra è quella di un decreto d’urgenza per “mettere in sicurezza” i bambini italiani. Un furto legalizzato che sembra partorito da qualche mente depravata denominato: #decretobambini.

Con la quarantena imposta e il blocco delle attività il rischio per una famiglia di entrare in uno stato di indigenza potrebbe diventare reale. Per mettere in protezione i minori, la lobby propone di costituire una task force (come quella contro le ‘fake news’ composta dai soliti noti della parte politica già protagonista della vicenda Bibbiano ndr) tra scuola, autorità giudiziarie, servizi sociali, terzo settore, con pieni poteri per agire in presenza di “nuclei familiari fragili”.

In che modo? Sfruttando, ad esempio, la consegna del pacco alimentare, con l’operatore incaricato che avrà la possibilità di raccogliere sufficienti dati (indigenza, disordine, pulizia, programmi televisivi ritenuti non appropriati) per valutare o meno la permanenza del piccolo in quella famiglia e decretare di toglierlo ai suoi genitori, attraverso l’articolo 403 del Codice Civile, che prevede l’intervento della pubblica autorità a favore dei minori. Una norma ritenuta, da chi da anni si batte per i diritti civili delle famiglie, molto pericolosa perché utilizzata in numerosi, dolorosi, casi: Bibbiano, i Diavoli della Bassa, Forteto, Rignano Flaminio, Angela Lucanto, Tiziana Ciccone, Federico Scotta, Roberto Mammi e subita da molte altre vittime del “sistema che ricerca l’abuso in modo sistematico e metodico”. Dai numerosi casi emersi negli anni si è, infatti, potuto constatare come l’art. 403 abbia consentito ad assistenti sociali, psicologi e personale vario di stendere relazioni di “falsi positivi”, inventare menzogne da parte di abusanti impuniti, con conseguenze devastanti su genitori e figli.

Non bisogna mai dimenticare che assegnare un bambino in una struttura costa alla comunità almeno 100 euro al giorno, per ogni minore, ovvero 3.000 euro al mese, con i quali si potrebbero sostenere direttamente i nuclei familiari in difficoltà economica. Ma non le coop del Partito Di Bibbiano.

Per questo oltre 40 associazioni per la famiglia si sono attivate per respingere in ogni modo questo blit, visto l’altissimo rischio di legittimare uno “stato di polizia dell’infanzia”.

“Le associazioni firmatarie – si legge nel documento – mettono in evidenza il serio pericolo di vedere aumentare il tasso di arbitrarietà, già piuttosto invasivo, nella gestione della tutela dei minori appartenenti a famiglie disagiate di alimentare il giro d’affari di costose strutture private valutato in diversi miliardi l’anno e ritengono che tutti i mezzi economici possibili per aiutare i nuclei familiari a basso reddito debbano essere indirizzati, in via diretta genitori e figli”.




5 pensieri su “Con la scusa del coronavirus il Partito di Bibbiano vuole ‘rubare’ i figli ai genitori”

  1. In realtà, secondo quanto mi è stato detto da 2 straniere molto tempo fa, anche loro non sono immuni da questi abusi in Italia. L’avevo già raccontato per filo e per segno e non vi voglio tediare raccontandolo nuovamente che i vecchi son rimbambiti e narrano sempre le stesse cose.

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