Brutale violenza sessuale: donna ridotta maschera di sangue da immigrato

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L’immigrato l’ha aggredita e poi ha tentato di violentarla. Il coronavirus non ferma le violenze verso le donne. Anzi, spesso le favorisce viste le strade deserte.

La ragazza, che vive a Romano Canavese, stava rientrando a casa dopo una giornata di lavoro, ma a pochi metri da casa è avvenuto l’agguato. Un’aggressione brutale.

L’uomo, dopo averla aggredita di spalle per rapinarla, l’ha buttata a terra, l’ha presa a schiaffi e pugni e l’ha immobilizzata nel tentativo di violentarla. Poi l’ha costretta ad un rapporto orale e le ha sfilato i pantaloni, ma proprio a quel punto il telefonino ha iniziato a squillare. L’aggressore si è spaventato, e la donna è riuscita a fuggire verso casa. L’immigrato però è riuscito a minacciarla: «Ho il tuo numero di cellulare, guai a te se mi denunci».

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Le urla della donna, sconvolta e sanguinante al volto, hanno attirato l’attenzione di alcuni residenti che, dopo averla soccorsa, hanno chiamato i carabinieri che hanno subito arrestato lo stupratore, che è stato anche sanzionato per aver violato le misure di contenimento relative all’emergenza coronavirus.

La donna, soccorsa da personale sanitario, è stata trasportata in ospedale dove le hanno riscontrato un trauma facciale e la frattura del setto nasale.

E’ ormai la norma questo tipo di violenza da parte dei nostri ospiti, anche in pubblico, come dimostra la foto in alto.




6 pensieri su “Brutale violenza sessuale: donna ridotta maschera di sangue da immigrato”

  1. Forse un pluripregiudicato?
    Se lo fosse incriminare chi a consentito a questo verme di girare impunemente per le strade. Probabilmente al loro paese sarebbero bruciati vivi.
    A chi commette reati reiterati togliere il permesso di soggiorno e ricacciarli da dove sono venuti. L’unica soluzione.

  2. Io li sbattere I in galera assieme a magistrati rossi ed a tutti i i politici che vogliono la nostra morte. Ci sarebbe molta meno gente in giro senza bisogno di ordinanze e divieti.

I commenti sono chiusi.