Pistoia: famiglia italiana sfrattata dalla Parrocchia

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A Pistoia, dove don Biancalani ospita nella ‘sua’ parrocchia centinaia di immigrati, due genitori con due figli sono stati sfrattati dalla canonica della parrocchia di San Martino di Iano, un paesino sulle colline pistoiesi.

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“Noi eravamo contenti – dice la donna – avevamo i bimbi piccoli, mia marito lavorava e pagavamo l’affitto. Eravamo ministri straordinari, facevamo catechismo, ci occupavamo di tutto ciò che riguardava la chiesa”.

Nel 2005 il marito perde il lavoro ma fino al 2010 la famiglia continua a pagare l’affitto. Secondo quanto raccontato dall’uomo e riportato dal quotidiano, sarebbe stato lo stesso parroco di allora, don Giacomelli, a suggerirgli di scrivere una lettera alla curia per spiegare la loro situazione e chiedere di poter svolgere alcuni lavoretti in canonica e in chiesa invece di pagare l’affitto. I vescovi vogliono i soldi.

La situazione inizia poi a precipitare, la figlia viene ricoverata in ospedale, il figlio perde il lavoro, il marito si arrangia come può mentre la moglie a causa di problemi di salute non riesce più a lavorare.

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Arriva poi il nuovo parroco, don Maurizio Andreini, ai quali la coppia spiega la situazione precisando che appena trovato un lavoro sarebbero iniziati i pagamenti ma è invece arrivata la lettera del parroco che chiede oltre al pagamento mensile dell’affitto, anche 5.000 euro di arretrati.

Fino a che, qualche giorno fa, ha bussato a casa l’ufficiale giudiziario per lo sfratto e il prossimo 18 febbraio la coppia dovrà presentarsi davanti al giudice.

Ma davvero, a Pistoia, con centinaia di abusivi stranieri accampati nella chiesa di don Biancalani, il problema è una famiglia di italiani disoccupati e con problemi di salute?