Così, grazie a Salvini, una nigeriana rimarrà in Svizzera invece di venire a girare le strade italiane.
Ecco un estratto della sentenza in questione: “Tenuto conto dei cambiamenti avvenuti in seguito all’entrata in vigore del ‘Decreto Salvini’, il Tribunale è del parere che la giurisprudenza Tarakhel deve essere estesa alle persone che soffrono di malattie (somatiche o psichiche) gravi o croniche, che necessitano una presa a carico immediata al loro arrivo in Italia”.
Il provvedimento seguirebbe una linea tenuta dai giudici elvetici anche in altri casi analoghi.
La nigeriana era riuscita a raggiungere lo Stivale e qui si era stabilita per anni, sposandosi. In seguito, la fuga in Svizzera per scappare – come scritto dal Corriere della Sera – dalle violenze del marito. Una volta arrivata in Svizzera, aveva fatto richiesta di asilo politico. Ecco, il Corsera riporta che nel luglio del 2018 la “la Segreteria di Stato per l’immigrazione (Sem) di Berna aveva però respinto la domanda interpretando alla lettera l’accordo di Dublino: l’esame della richiesta di asilo spetta al primo Stato in cui il migrante fa ingresso, in questo caso l’Italia”.
Per prassi, l’extracomunitaria sarebbe dovuta essere accompagnata alla frontiera di Chiasso, ma la decisione delle toghe elvetiche hanno stoppato la sua espulsione dal Paese, invitano la Sem a riprendere in considerazione e in esame il caso, prestando particolare attenzione “alle condizioni effettive e concrete della presa a carico delle famiglie in Italia nei centri di prima accoglienza”.
E pensare che gli accoglioni al governo vogliono abrogare i decreti Salvini.
magistrati svirrezi, che grande sentenza!…. un idiota non avrebbe saputo fare meglio