Solo ieri vi avevamo parlato delle devastazioni nel centro per immigrati di Torino:

Immigrati in rivolta devastano centro accoglienza: militari feriti a sprangate

Poche ore dopo stesse scene nel Centro di permanenza per i rimpatri di Bari, dove i clandestini hanno incendiato tre degli ultimi quattro moduli rimasti sani dopo gli incendi dei mesi scorsi. Completamente distrutto.

Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine e soccorritori del 118. Nessuno è rimasto ferito purtroppo, perché come nelle altre occasioni gli occupanti si mettono in salvo prima di scatenare l’inferno. Sono militari della mafia nigeriana ed ex detenuti tunisini che non vogliono essere espulsi.

Invece di farli dormire sulla nuda terra, trenta migranti sono stati trasferiti nel Cpr di Gorizia. La situazione è ormai fuori controllo e ci sono serie preoccupazioni per i lavoratori impiegati nella struttura in seguito all’unico modulo rimasto in piedi.

I dipendenti della cooperativa che gestisce il Cpr barese hanno protestato recentemente per via delle condizioni di lavoro.

Lo diciamo da tempo: i centri vanno militarizzati e posti in prossimità di aeroporti militari. Ma devono essere luoghi di solo transito, i veri campi di internamento vanno realizzati in uno Stato africano in cui affittare una grande base per migliaia di clandestini. E poi da lì, con calma, li rimpatriamo.