Sono terrorizzati. E stanno chiamando a raccolta di tutto in vista delle regionali del prossimo 26 gennaio.
Il capo della sardine, tal Mattia Santori, è diventato il prezzemolino dei salotti radical chic, con quella faccia che dice già tutto.
Ora, finalmente, la sardina in capo getta la maschera: “Non saremo in piazza come Sardine, sarò in piazza come Mattia. Non abbiamo mai dato indicazione di voto”. Tutto questo per dire che oggi sarà in piazza per la manifestazione a sostegno di Stefano Bonaccini, candidato del Pd alla presidenza della regione Emilia Romagna.

“Voglio sapere cosa propone il centrosinistra per la mia regione – spiega Santori – e perché al momento è l’unica alternativa alla Lega e a Salvini. Ma è una scelta personale. Bonaccini parla di dati e di fatti e viene da cinque anni di buona amministrazione. Dall’altra parte ci sono solo slogan”.
Ma sono tutti del PD:
Il post sul gruppo “Arcipelago delle sardine” è stato pubblicato da Emanuele Quarta, segretario #Pd locale e uno degli amministratori con Davide Carlucci (sindaco di Acquaviva delle Fonti) e Michele Abbatticchio (sindaco di Bitonto).https://t.co/A8mbjS1Bba
— Francesca Totolo (@francescatotolo) December 6, 2019
Solo che ormai si vergognano del loro simbolo e si dicono ‘sardine’. Altro simbolismo tipico di cervelli al macero.
Ma che sorpresa! Fingete stupore!
Il leader dei pescetti, Mattia Santori, in piazza con @sbonaccini ma “a titolo personale, come le sardine sono un movimento “spontaneo e apartitico”. pic.twitter.com/W6V6MgeIhv— Francesca Totolo (@francescatotolo) December 7, 2019
Meglio un giorno da squalo che cent’anni da sardina.
Urne subito. Vogliamo andare al voto per le elezioni politiche.