Governo nel caos: sospeso vertice di maggioranza

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Governo del ribaltone sempre più nel caos. Il vertice a Palazzo Chigi previsto per la mattinata di oggi è iniziato ed è subito stato interrotto. Al tavolo la manovra, con Italia Viva e Matteo Renzi che insistono sul no alla tassa sulla plastica e sulle bevande zuccherate. M5s e Pd però tirano dritto. Già ieri, lo stop di Renzi aveva costretto la maggioranza a una riunione d’emergenza, poi aggiornata per questa mattina: il punto è che IV non si accontenta della riduzione dei balzelli, ma ne chiede la totale eliminazione. Il gettito previsto è di 500-600 milioni di euro.

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Giuseppe Conte, in precedenza, aveva chiesto ai tecnici del Mef e della ragioneria “un ulteriore sforzo” per coprire, nel caso, il mancato gettito. Dunque Luigi Di Maio, che nell’intervista a Circo Massimo in cui ha confermato la congiura del M5s contro di lui ha aggiunto: “Sulla manovra, dobbiamo avere la costanza di finirla, poi al suo interno è sacrosanto che ci siano plastic tax e sugar tax: dire che le aziende devono usare contenitori riciclabili, come dire che gli alimenti con troppo zucchero vanno limitati”. E lo scontro, in un governo nato senza futuro e sempre più sfilacciato, continua inesorabile.

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Intanto, il leader di Italia Viva si lascia andare a dichiarazioni sibilline: “Non lo so se questo governo reggerà, spero di sì ma non lo saprei dire, perchè ho visto litigate sul niente in questa settimana. A me pare che la situazione si stia ingarbugliando, fossi il presidente del Consiglio e ministri cercherei di trovare soluzioni e lavorare”. Intervenuto nell’approfondimento di TgCom24 Fatti e Misfatti, Matteo Renzi ha aggiunto. “Penso che sia un errore andare a votare, abbiamo fatto il governo per evitare l’aumento dell’Iva e l’aumento delle tasse e per evitare che il presidente della Repubblica dal 2022 sia espressione di un fronte anti-euro. Fossi la maggioranza, cercherei di creare un clima di tranquillità per arrivare al 2022 e fare delle cose buone per gli italiani”: Infine, l’ex premier ha così chiosato: “Io non vorrei andare a votare, ma se ci costringono lo faremo. È un peccato ma dobbiamo prenderne atto. Questa partita è in mano al governo, a Conte e alle forze di maggioranza. Non ho nessun tipo di paura, ci mancherebbe”.

Insomma, il solito spettacolo indegno che, ormai, va avanti da settembre. L’unico collante di questi indegni è la poltrona.