E’ guerra demografica: il piano per eliminare il popolo italiano

Vox
Condividi!

Sono usciti i dati ISTAT sulla natalità per il 2018.
Questo prospetto Salvini lo dovrebbe incorniciare e appendere in camera. Guardarlo in prospettiva come un incubo da non rendere reale, ogni mattina al risveglio:

Perché su questi numeri si gioca il nostro futuro. L’impatto che le sue politiche avranno su questi numeri, deciderà se, tra un paio di decenni, l’Italia sarà ancora italiano o no.

Ecco la percentuale di nati da coppie con almeno uno straniero negli anni relativi al prospetto in alto:

16,72% 18,65% 20,73% 20,74% 21,20% 21,65% 21,96%

Dal 2012 al 2018 diminuiscono anche i nati con almeno un genitore straniero (quasi 11 mila in meno)
che, con 96.578 unità, costituiscono il 22% del totale dei nati e registrano una riduzione di oltre 2.600
unità solo nell’ultimo anno. Questo calo è imputabile quasi esclusivamente ai nati da genitori entrambi
stranieri: scesi per la prima volta sotto i 70 mila nel 2016 (69.379), sono 65.444 nel 2018 (14,9% sul
totale dei nati), quasi 2.500 in meno rispetto al 2017.

E’ evidente che la ‘crisi’ ha sì diminuito le nostre nascite, ma soprattutto rallentato la sostituzione etnica nelle culle, altrimenti oggi saremmo già sul 26%. Che è comunque drammatica.

La demografia dovrebbe essere un’emergenza nazionale. Non nel senso che i cattocomunisti danno alla situazione, ovvero importare immigrati per riempire i ‘vuoti’, ma per evitare che la diminuzione delle nascite si traduca in sostituzione etnica e rovesciamento demografico.

Dovrebbe essere combattuta come una guerra. Una guerra su più livelli.

Vox

Le grandi regolarizzazioni del 2002 (Berlusconi!) hanno dato origine, negli anni 2003-2004, alla concessione di circa 650 mila permessi di soggiorno, in gran parte tradotti in un “boom” di iscrizioni in anagrafe dall’estero (oltre 1 milione 100 mila in tutto), che ha fatto raddoppiare il saldo migratorio rispetto al biennio precedente. Le “boomers”, che hanno fatto il loro ingresso o sono “emerse” in seguito alle regolarizzazioni, hanno realizzato nei dieci anni successivi buona parte dei loro progetti riproduttivi nel nostro Paese,
contribuendo in modo importante all’aumento delle nascite e della fecondità di periodo: in pratica, regolarizzare i clandestini favorisce la nostra estinzione. E vogliono rifarlo:

Ecco la maxi sanatoria per regolarizzare 500mila clandestini

Questo è un evidente piano per eliminare il popolo italiano. Un genocidio con altri mezzi. Mezzi demografici. E’ terrorismo demografico.

Bloccare gli arrivi. Non solo i barconi, ma, soprattutto, i ricongiungimenti familiari, vera fonte di sovversione demografica.

Favorire le nascite. Ma solo quelle di coppie italiane, aggirando le leggi contro le ‘discriminazioni’ Ue: perché aiutare gli italiani a rimanere italiani è una ‘discriminazione’.

Espulsioni di massa. Attuare un grande piano di rimpatri dei clandestini.

E’ necessario un grande piano marshall demografico. Alla guerra si va come alla guerra. E questa è quella che conterà più di tutte le guerre che mai abbiamo combattuto: perché ci dirà se, nel prossimo futuro, saremo ancora italiani.

Le guerre classiche, ti rendevano suddito di potenze straniere. Ma potevi sempre liberarti, un giorno. Dalla guerra demografica, non ti riprenderai più: perché non esisterai più.




7 pensieri su “E’ guerra demografica: il piano per eliminare il popolo italiano”

  1. Stamattina ho letto un interessante articolo di Money.it che trattava il tema dei presunti lager cinesi all’interno dei quali sarebbero detenuti gli islamici più integralisti, questo per non permettere loro di fare danni come accade in Europa. Sarebbero previste terapie di inserimento per gli ospiti, quali bere alcolici e mangiare maiale. Sai che tortura!!!
    All’interno di una società che non vuole mutare, ma al contrario piega alla propria volontà i dissidenti accade che non sono gli autoctoni a modificare il proprio stile di vita, ma volenti o nolenti, gli INVASORI.
    Secondo il giornalista l’America vorrebbe contrastare questi metodi in modo che anche la Cina sia convertita all’islam come il resto del mondo. C’è inoltre da chiedersi perché un paese che ha un esubero tale da contrastare le proprie nascite dovrebbe assorbire gentaglia con radici straniere.

    1. Sicuramente i Cinesi fanno bene a comportarsi come si comportano – tuttavia hanno combinato un bel pasticcio demografico e fra una quindicina di anni si troveranno ad affrontare problemi seri a livello di ricambio generazionale. Troppa discrepanza fra la percentuale maschi/femmine e una fascia molto ampia di anziani da sostenere. Problemi da nazione del “primo mondo” da smazzare su un ordine di grandezza impressionante ed una economia forte se espansiva e “terzomondista” ma tutta da testare a livello di tenuta in tempi di crisi. Il Dragone tende a divorare se stesso ciclicamente. Credo che questa volta non farà eccezione.

  2. Siamo realisti, la situazione è destinata a peggiorare anno dopo anno, ma non solo perché c’è la crisi economica, che sembra interminabile, ma per ragioni strutturali della popolazione. I danni provocati dalla legge 194/78 alla demografia italiana sono evidenti, anche se c’è purtroppo chi nega una correlazione tra la legalizzazione dell’aborto e la denatalità. Invece la correlazione esiste eccome, perché quando uno Stato legalizza l’aborto e lo consente in tutti i casi, è chiaro ed evidente che spinge i suoi cittadini a non fare figli, e sopprimerli qualora siano indesiderati o per ragioni economiche. E non a caso, dopo il 1978, il tasso di fecondità che era al 2,1 – soglia minima di sostituzione – è sceso sempre di più fino all’1,2 attuale. Le nascite negli anni ottanta si sono ridotte, ed essendo quelle che oggi, assieme ai nati negli anni novanta, sono in età riproduttiva, non solo sono generazioni numericamente inferiori a quelle dei genitori, generalmente nati negli anni cinquanta e sessanta, ma ne fanno anche meno dei loro genitori. Se almeno i loro genitori si fermavano al figlio unico, essi invece rinunciano proprio a farli, e indubbiamente l’incertezza economica attuale non li aiuta.

    Qualsiasi provvedimento fiscale o economico di incentivo alla natalità, aiuterebbe solo gli immigrati, perché il vero problema è di natura culturale. Quando una popolazione ha perso qualsiasi riferimento morale e spirituale, come quella italiana ed europea, ed ha come valori i DISVALORI, ovvero nichilismo, materialismo, edonismo e consumismo, nemmeno se lo Stato riesce a trovargli occupazione a tempo indeterminato e li paga per figliare a livelli subsahariani, i giovani d’oggi si sposano e procreano, perché purtroppo la maggior parte di essi ha il cervello totalmente inquinato da quei disvalori. Anzi, i soldi dello stipendio con contratto a tempo indeterminato verrebbero investiti solo in vizi e piaceri.

I commenti sono chiusi.