Dal Paladozza di Bologna, dove giovedì sera è in programma il grande evento della Lega con la presentazione della candidatura di Lucia Bergonzoni alle elezioni regionali in Emilia-Romagna del 26 gennaio, Matteo Salvini si affida all’ironia per commentare l’ultima trovata del governo in materia fiscale: il raddoppio da 300 a 600 euro della tassa sulla cittadinanza.
Durante una diretta Facebook, il segretario del Carroccio commenta così la decisione dei giallorossi di raddoppiare l’importo della tassa da pagare per il conseguimento della cittadinanza italiana. Una “cosa intelligente”, per Salvini, già inserita nella manovra. “Il governo di sinistra che vuole cancellare i decreti sicurezza, il governo di Fratoianni – scherza il leghista – ha raddoppiato la tassa per ottenere la cittadinanza. Bene, bravi”. E ancora: “Da questo punto di vista ringrazio la sinistra che ha preso un po’ di leghismo”.
In realtà Salvini sbaglia. Impossibile che il governo Pd-M5s faccia una costa giusta. Infatti:
Posted by MAIE Mondiale on Monday, November 4, 2019
In pratica le tasse aumentano solo per i figli e nipoti di italiani nati all’estero che vogliono tornare in Italia. Ad esempio chi oggi vive in Venezuela ed Argentina. Un ‘serbatoio’ che rischia di mettere a rischio il piano di sostituzione etnica.
Il governo del ribaltone odia gli italiani. Fa di tutto per facilitare l’invasione afroislamica, ma mette i bastoni tra le ruote ai nipoti di italiani che vogliono tornare in Italia:
I 300 euro sono la cifra che deve sborsare chi richiede la cittadinanza italiana all’estero per ragioni ereditarie: ius sanguinis. Il 30% di questi 300 euro, fino ad oggi, è destinato agli uffici consolari responsabili chiamati a sbrigare le pratiche per il perfezionamento della domanda.
Già è moralmente sbagliato che lo Stato italiano chieda 300 euro ai discendenti degli emigrati all’estero che chiedono la cittadinanza, figurarsi se raddoppia questa tassa. La tassa sulla cittadinanza andrebbe invece imposta agli immigrati in Italia che chiedono la cittadinanza, oltre ad un test linguistico.