Aggredite, picchiate e poi violentate. Hanno tutte la stessa storia le vittime della “Belva del Varlugo”.

Il rom islamico (un mix inquietante) di 25 anni e cittadino romeno è stato condannato, per la quarta volta in 7 mesi, per stupro. Un collezionista.

É arrivato ieri l’ultimo verdetto per Mustafa Arnaut. Il gip del tribunale di Firenze lo ha condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione per violenza sessuale, lesioni personali e rapina nel processo con rito abbreviato avviato dopo le accuse di aggressione nei confronti di una donna a giugno del 2018.

Il rom, che gli altri media non definiscono tale, ma non esistono romeni non rom che si chiamano Mustafa, ha violentato almeno cinque donne nell’area del viadotto del Varlungo, a Firenze da agosto del 2017 a settembre 2018. E queste sono quelle che hanno denunciato.

Una sfilza di reati per i quali il romeno, difeso dall’avvocato Massimiliano Palena, ha accumulato oltre 27 anni di carcere. La prima condanna in processo con rito abbreviato, e quindi con sconto automatico di 1/3 della pena, era arrivata il 27 marzo scorso: 8 anni e 8 mesi di reclusione per violenza sessuale ai danni di una studentessa. Il 6 maggio scorso la seconda condanna: 4 anni per aver nuovamente aggredito una giovane donna. Il 2 luglio scorso 10 anni di reclusione per violenza sessuale, lesioni personali aggravate e rapina nei confronti di una donna di 37 anni, picchiata e violentata mentre faceva jogging alle prime ore del mattino.

Questo ultimo tragico episodio ha permesso di incastrare il rom islamico con cittadinanza romena.