Questo è il momento in cui si ritiene che il leader dell’ISIS, Abu Bakr al-Baghdadi, si sia fatto esplodere mentre era sotto una raffica di fuoco dalle forze speciali statunitensi durante un raid notturno nella Siria nord-occidentale.

Secondo quanto riferito, Al-Baghdadi, il leader del califfato islamico, si è fatto esplodere durante l’attacco dentro il bunker nella provincia siriana di Idlib nelle prime ore di questa mattina.

È arrivato sul luogo dell’incursione 48 ore prima, ha confermato un funzionario turco.

Il leader dell’ISIS era con le sue due mogli, che secondo quanto riferito indossavano entrambe ordigni esplosivi, così come i suoi figli che si ritiene siano ancora vivi, ma che secondo Trump erano con il califfo quando si è fatto esplodere.

Il video non è ancora stato confermato.

Ovviamente, gli americani parlano di un uomo terrorizzato e in lacrime, ma riteniamo questa sia tutta propaganda. Un uomo così non si fa esplodere.

Non c’è bisogno di ridicolizzare qualcuno per definirlo per quello che era: il male.

Ma non Il Male. E non solo perché morto un califfo se ne fa un altro, ma perché la minaccia islamica non muore certo con lui, che ne era solo un’espressione. E’ anzi possibile che assisteremo ad una escalation di attentati in Europa, per ‘celebrarne la memoria’.

E poi, la vera minaccia islamica non è né militare né terroristica: è demografica.