Lampedusa: la madre tunisina doveva rimanere in Tunisia

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La religione dell’accoglienza, come tante altre religioni, si fonda essenzialmente sulla colpa. Vuole che vi sentiate in colpa, perché solo così possono controllarvi e manipolarvi. E temono la verità, perché la verità rende liberi e non colpevoli: e la verità è che non avete alcuna colpa.

Ma bisogna andare oltre. In Tunisia non ci sono guerre, ci sono le elezioni si elegge addirittura il presidente della Repubblica, l’economia è relativamente ricca rispetto e non molto dissimile, ad esempio, da quella di alcune zone d’Italia: se una donna paga migliaia di euro per salire su un barcone e venire in Italia a farsi mantenere come clandestina, usando suo figlio come scudo umano, è una criminale.

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Perché non vediamo nessuno yemenita sui barconi? E invece vediamo frotte di tunisini? Perché si imbarca chi ha i soldi per farlo.

Qui l’unica vittima è il figlio della sconsiderata. I carnefici, invece, sono tanti. E molti di loro siedono in Parlamento, tutta gente che si eccita a guardare i cadaveri, veri e propri necrofili che usano i cadaveri per imporre un’agenda che causa altri cadaveri.

Di più: se fosse sopravvissuta, e il bambino morto, la si sarebbe dovuta perseguire per omicidio colposo. E vale anche per le nigeriane, le senegalesi e tutte le africane che si imbarcano con figliolanza come scudi umani che i trafficanti fanno salire gratis perché servono allo scopo di intenerire le menti deboli dell’opinione pubblica. Ma ci sono sempre meno menti deboli. Anche l’eccesso di pietismo alla fine porta all’assuefazione.




Un pensiero su “Lampedusa: la madre tunisina doveva rimanere in Tunisia”

  1. Ma certo, e’ un bene che i cadaveri vengano mostrati, la ge te dopo un po’ se ne frega: e’ come il porno, dopo la sfuriata di seghe iniziali dopo un po’ ti stufa e vai a mignotte. Fatte i vedere i bambini pitrefatti, anche le kurde impalate dai turchi se possibile

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