Ocean Viking all’attacco: “Fate sbarcare i nostri 356 immigrati”

Vox
Condividi!

Ora è la volta di Ocean Viking, il gigante di Msf e di Sos Mediterranée, carico con 356 clandestini, minacciare lo sbarco.

“A dieci giorni dal primo salvataggio della Ocean Viking sappiamo che l’attesa di poter scendere sulla terraferma potrebbe durare ancora – scrive in un comunicato Luca Pigozzi, medico di Msf a bordo della Ocean Viking, collega di quello che aveva certificato la minore età dei ‘malati di prostata’ della Open Arms -. Anche se per certi versi il momento dei soccorsi è già lontano, mi sembra ieri quando ho visto le persone salire a bordo della OceanViking, completamente esauste. Prima di essere soccorse, le persone trascorrono molte ore in mare su imbarcazioni del tutto precarie, senza dormire, senza acqua né cibo. Sono disidratate, deboli, soffrono di vertigini, ipotermia, ustioni causate dal carburante o dal sole”.

“Oggi il nostro lavoro nella clinica di bordo si concentra sulle infezioni cutanee o delle vie respiratorie, le condizioni più comuni. Ma curiamo anche feriti di guerra – persone di nazionalità libica con schegge di granate a livello sottocutaneo – o adulti con patologie croniche come il diabete”, spiega che “a oggi abbiamo effettuato 130 visite mediche e 63 medicazioni di ferite. Facciamo del nostro meglio, ma siamo consapevoli che alcuni pazienti sarebbero curati meglio a terra”.

Poi la solita sequela di fandonie spacciate per certezze: “Queste persone hanno subito e stanno subendo traumi importanti – si legge -. In molti hanno subito torture o violenze sessuali in Libia. Oggi l’attesa dello sbarco, consumata in uno spazio confinato in mezzo al mare, non può che peggiorare le loro condizioni”. Poi continua con il classico discorso dei minorenni – che nella maggior parte dei casi non lo sono – per finire con il costante impegno dei volontari, “Questa è la situazione a bordo della Ocean Viking. Non abbiamo ancora un porto sicuro dove sbarcare, ma continueremo ad assistere i nostri pazienti con tutta la cura che possiamo”.

“Il 13 agosto abbiamo richiesto a Italia e Malta di prendere il coordinamento e assegnare un porto sicuro di sbarco. Malta ha rifiutato di prendere il coordinamento, l’Italia non ha risposto. Stiamo interessando anche gli altri Stati europei nel tentativo di trovare una soluzione tempestiva che garantisca lo sbarco in un porto sicuro per tutte le persone soccorse”.

C’è la Tunisia. O casa vostra, la Francia. Questi aspettano che al Viminale non ci sia più Salvini.




11 pensieri su “Ocean Viking all’attacco: “Fate sbarcare i nostri 356 immigrati””

  1. Se uno non ha le spalle forti per affrontare e VINCERE tutto quello che uscirà dallo sporco gioco dei sinistri, non deve candidarsi al governo ma solo a capo scout.
    Boia chi molla.

I commenti sono chiusi.