Resta in carcere soltanto uno dei tre nigeriani arrestati lunedì dai carabinieri con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti con finalità di spaccio.
Il gip di Venezia ha ritenuto, infatti, che i gravi indizi di colpevolezza, necessari per l’emissione di una misura cautelare, sussistano unicamente nei confronti del trentunenne Chigozie Nwagba.
Ai due connazionali, Bright Agbonteah, 32 anni, e Nonso Jude Okonkwo, 28 anni, è stato imposto un obbligo di presentazione alle forze dell’ordine: il fatto che tutti fossero all’interno dell’abitazione nella quale si trovava la droga, infatti, non basta per stabilire che tutti sapessero, o che tutti siano responsabili della detenzione con finalità di spaccio.
Mesi di pedinamenti per i carabinieri buttati nel cesso, grazie alla solita toga buonista.