Un carabiniere è morto, la sinistra solidale con l’assassino bendato: spazziamoli via!

Vox
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Non abbiamo polemizzato prima, perché volevamo che almeno, questo povero ragazzo, fosse sepolto nella dura terra. Ora è tempo di scatenarsi contro il Pd e tutta la muta di cani sinistri che infestano l’Italia. Sono disgustosi.

Dei ricchi e viziati turisti americani hanno ucciso uno di noi, in un intervento che, ci permettiamo di scrivere, è stato condotto in modo inadeguato e ci sarà tempo di indagare anche su questo, e la sinistra piagnucola da due giorni per il ‘povero assassino bendato’: non è normale.

Questi odiano l’Italia. Del resto, appena possono, vengono assunti da Macron.

E ricordiamo che negli Usa nessuno si è scandalizzato per la metodologia dell’arresto, solo un paio di media che americani non sono, come italiani non sono Repubblica e HuffPost: organi del globalismo perdente. E rosicante.

In Usa è infatti normale:

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Anzi, diciamo la verità: in Usa sarebbe già morto. Avrebbe più buchi del culo di quell’ex parlamentare pugliese di cui ci sfugge il nome…

Mario Cerciello Rega è morto. Loro blaterano di ‘stato di diritto’, polemizzano per una benda. La sinistra post-moderna va spazzata via dall’Italia. Con una benda sugli occhi.

E arriva un’iniziativa di protesta:

A lanciarla è Franco Maccari, vice presidente dell’FSP, Federazione sindacale di polizia. Oggi si è bendato anche lui gli occhi, come Finnegan Lee Elder, ma con un fazzoletto macchiato di rosso. Il rosso del sangue di Mario. Il motivo? La questione della benda ormai “ha sorpassato” nel dibattito pubblico quella sulla morte del vicebrigadiere, dimenticando i “18 centimetri di lama di coltello” affondati 11 volte nel corpo del carabiniere inerme.

Maccari se la prende con tutti. Da chi erige cippi per Carlo Giuliani fino agli “pseudo giornalisti che aizzano lettori ed ascoltatori per una innocua benda”. Attacca quei “politicanti” che “usano strumentalmente e vigliaccamente le morti di servitori dello Stato scambiati per servi” ma sono “incapaci di dare strumenti di difesa” a chi lavora sulla strada. Politici che non riescono a “fornire uno stracazzo di taser, una macchina efficente, una minchia di giubbetto di tutela, un briciolo di dignità e salvaguardia con minime assicurazioni sulla vita e sugli infortuni”. Non mancano poi le invettive contro i magistrati che “sminuiscono l’attività” delle forze dell’ordine e contro gli insegnanti “con retaggi post sessantottini” che invece di formare i giovani in aula “sanno solo urlare nelle piazze insulti e minacce o trasformarsi in leoni da tastiera”. Il riferimento è tanto alla famosa maestra di Torino quanto alla prof finita nella bufera per il suo post contro Mario Rega Cerciello.

Non manca una critica anche ai vertici dell’Arma che hanno deciso di trasferire subito il militare che ha bendato Elder. “Scaricano subito i propri servitori prima di accertare eventuali responsabilità – attacca Maccari – pongono in essere punizioni, provvedimenti disciplinari e trasferimenti dimostrando solo vigliaccheria”.

Lo sfogo è duro, inutile negarlo. E trova le fondamenta in anni di richieste non esaudite, di feriti tra le forze dell’ordine, di morti forse evitabili. “Allora mi viene da dire – si chiede Maccari -: non sarà meglio girarsi dall’altra parte?”. Domanda che ha già una risposta: “La verità è che non ci riusciamo, abbiamo un ‘motore interno’, bello e maledetto, che porta tanti Mario a sacrificarsi per gli italiani”. Un unico dubbio: “Ma ne vale ancora la pena?”.




4 pensieri su “Un carabiniere è morto, la sinistra solidale con l’assassino bendato: spazziamoli via!”

  1. Ci vuole tanto a dire che lo hanno bendato come quando si bendano gli animali feroci quando si catturano? Per tutelare l’incolumità degli agenti, per toglierli dal bersaglio e dallo sguardo dell’assassino. Quel delinquente o presunto tale, nel suo stato alterato dalla droga dall’ira dall’euforia, è stato capace di infliggere ben 11 coltellate ad un uomo, un uomo per bene e buono. Mi sembra il minimo tutelare i militari bendando un assassino capace di tale impeto

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