“Me lo hanno ammazzato”. Straziata dalle lacrime la moglie del carabiniere ucciso sfoga così la sua disperazione fuori dalla camera mortuaria del Santo Spirito a Roma. “Lei viveva per lui, è una tragedia”, racconta un amico in lacrime. “Ancora non ci posso credere”, ripete un fratello della vittima. Presenti fuori la camera mortuaria dell’ospedale romano almeno 100 tra amici e parenti arrivati dalla Campania, regione d’origine di Mario Rega Cerciello.
E il suo comandante descrive un ragazzo dal cuore tenero, forse troppo tenero: era ragazzo d’oro,faceva volontariato. Aveva avuto anche un encomio.
Andava a sfamare i poveri e gli immigrati alla stazione Termini, e proprio loro l’hanno ammazzato:
ONORE al povero Mario . . . non ci sono parole per calmare la rabbia contro i sostenitori di questi delinquenti assassini : fuori subito dall’italia gli irregolari e regolari che hanno commesso reati! se la politica non lo farà sapremo reagire palmo a palmo . . . senza scrupolo alcuno !!!