E’ ancora presto per indicare una rotto verso Lampedusa, è molto lontana, ma non dubitiamo che possano tentare la mossa ‘Patronaggio’:

Sembra che @seawatchcrew stia facendo rotta verso #Lampedusa con i 52 migranti a bordo. pic.twitter.com/2TqcHr1FDW

— Francesca Totolo (@francescatotolo) June 13, 2019

La nave si trova ancora a un centinaio di miglia da Lampedusa. La Ong, al momento, non commenta ancora un’eventuale decisione. Ma rifiuta lo sbarco in Libia con motivazioni bizzarre:

#SEAWATCH NON SBARCHERÀ I NAUFRAGHI IN LIBIA

Tripoli non è un porto sicuro.

Riportare coattivamente le persone soccorse in un Paese in guerra, farle imprigionare e torturare, è un crimine.

Vox

È vergognoso che l'Italia promuova queste atrocità e che i governi UE ne siano complici. pic.twitter.com/VPE6ilEnGk

— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) June 13, 2019

Sono criminali. In Libia non c’è alcuna guerra, tanto è vero che nessun libico è mai salito su un barcone né prima né in questi mesi. E Tripoli è riconosciuto porto sicuro dall’Onu. A questo punto è ufficialmente una nave illegale.

Ma sono in trappola. Infatti, per la prima volta, la Libia ha indicato Tripoli come porto sicuro di sbarco. Sarebbe epocale se fossero costretti a sbarcare lì il carico. Un’umiliazione senza precedenti per loro e per i trafficanti. E sarebbe la fine del traffico umanitario.

Se rifiutassero, stavolta sarebbero in guai molto seri. L’Olanda toglierebbe definitivamente loro la bandiera. Quindi: comunque vada, sarà un successo.

@seawatchcrew annuncia querela per diffamazione contro #Salvini, perché definiti #pirati.
Qui la rotta della nave #SeaWatch3, che ha portato al trasbordo di 52 migranti, e quella della #Josefa di @resqship.
(Le linee tratteggiate corrispondono al transponder disattivato) pic.twitter.com/SFag8vYz8D

— Francesca Totolo (@francescatotolo) June 13, 2019